Arezzo, 31 luglio 2011 - Ieri nasceva Vasari cinquecento anni fa. Se ne è ricordato Google che ha impostato il suo logo sul volto del grande aretino. Lo ha seguito a ruota il minisrto Giancarlo Galan che ha detto due cose importanti: la prima è che l’Archivio deve diventare proprietà dello Stato; la seconda è che ad Arezzo, a settembre, ci saranno importanti iniziative vasariane. A ricordarselo un po’ prima era invece stato ’Giardino profondo’ che per l’appunto ieri aveva organizzato un concerto in memoria dell’autore delle Vite.
 
Grandi assenti il Comune, nonostante la tardiva nota del sindaco Fanfani, e la Provincia. Va bene che mancano i soldi e la parola cultura non va molto di moda; ma ci sembra davvero troppo che un ricorrenza di questo calibro sia passata inosservata proprio nella città che al grande Giorgio dette i Natali. E’ un caso su cui vale la pena di riflettere.
 
Altre città, anche vicino a noi, sono capaci di trasformare un anniversario (anche meno roboante) in un evento di quelli che non ti puoi perdere. Da noi no. E’ un esempio emblematico di promozione mancata, di incapacità strutturale a cogliere le occasioni che la storia, con te benigna, ti riserba. Ed è anche un caso di calcolo economico errato: quello che risparmi non facendo nulla o quasi, lo perdi con abbondanza di interessi sul fronte di una ricaduta che poteva pure essere copiosa.

Pensare che di tempo per muoversi ce n’era in abbondanza visto che le ricorrenze non arrivano all’improvviso, quando meno te lo aspetti, costringendoti ad affannosi recuperi. In ogni modo voltiamo pagina con l’auspicio che davvero, a settembre, gli eventi in programma abbiano il succsso che l’evento meriterebbe e che lo stesso ministro di fatto auspica.

E’ la seconda volta che Galan si occupa di Vasari: in viaggio a Mosca, affermò che lo Stato doveva acquistare l’archivio. Adesso lo ribadisce. Insomma, l’interesse c’è tutto e proprio Galan appare al momento il miglior sponsor del grande aretino.