Arezzo, 14 luglio 2011 - Se vogliamo ricucire lo strappo fra la parte alta e la parte bassa del nostro centro, dobbiamo dare agli aretini e ai turisti dei motivi in più per proseguire la loro passeggiata lungo Corso Italia oltre le colonne d’Ercole del Canto de’ Bacci.

Certo, ci vuole una illuminazione migliore o, per esempio, una viabilità che non soffochi la strada trasformandola in un parcheggio. Ma, soprattutto, piazza Grande deve diventare una fucina di idee ed eventi, un polo attrattivo irrinunciabile, con attività sempre aperte e non solo nei due giorni della Fiera Antiquaria.  Per questo dobbiamo impegnarci tutti, operatori economici e istituzioni. Allo stato attuale, con molti locali chiusi per la maggior parte del mese, la piazza non potrà mai funzionare. Un tempo ci pensava il mercato ad attirare gente, oggi ci vogliono situazioni nuove. Il volo delle lanterne dei desideri di stasera non è la soluzione a tutti i mali ma è un segnale di attenzione del quale siamo grati.
Un ruolo centrale nella valorizzazione della parte alta di Arezzo ce l’ha la Fiera Antiquaria, a patto però di assumere un ruolo internazionale. È questa la nuova sfida per la creatura di Ivan Bruschi: aprirsi al mondo come hanno già fatto in Italia manifestazioni importanti come il Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Trovo secondarie le questioni sulla selezione dei prodotti: è una fiera all’aperto, non una mostra in una galleria d’arte e non si può togliere agli appassionati il gusto di scovare, tra mille oggetti, quello insolito, non necessariamente prezioso. È vero invece che la Fiera deve guardare all’estero per crescere e consolidarsi, puntando sui suoi primati, sul fatto che è la prima fiera dell’antiquariato in Italia e, ancora, la più grande. Conquistare il pubblico, straniero per giunta, è più difficile di qualche anno fa, ma è questa la strada da percorrere con un lavoro certosino di cura dell’immagine, rapporti con la stampa, relazioni pubbliche. È un po’ come allestire la vetrina di un negozio: non è necessario esporre tutto quello che si ha all’interno, basta selezionare alcuni capi per trasmettere il messaggio di chi siamo, dare un titolo al nostro spirito. E la Fiera Antiquaria è un ottimo titolo per la città di Arezzo.