Montevarchi, 6 luglio 2011 - Al Giglio (l'isola) è morto, nei fondali che tanto amava, nella chiesa del Giglio (ma a Montevarchi) ha ricevuto l'ultimo saluto. Gran folla ai funerali di Fabiano Nosi, il medico con la passione del sub, che proprio durante un'immersione è stato ucciso da un malore. C'erano gli amici, c'era la gente di San Giovanni dove era nato e quella di Montevarchi dove viveva, c'erano i colleghi dell'ospedale San Donato dove lavorava al reparto di radioterapia del centro oncologico e c'erano soprattutto gli scout dell'Agesci, in divisa, di cui Fabiano da sempre faceva parte.

Era già tornato a casa. Fabiano Nosi, il sub di 39 anni morto nelle acque del Campese, era arrivato a Montevarchi nella mattinata di giovedì. A vegliarlo, insieme a parenti ed amici, la moglie, incinta del terzo bambino, e i due figli.

Nella tarda serata di martedì ieri la terribile scoperta, dopo che era stato lanciato un allarme per la sua lunga assenza. E al termine delle ricerche il corpo è stato avvistato nella zona di Torre del Campese.

Poi alla luce del giorno la drammatica conferma. Nosi era una persona estremamente conosciuta, sia in Valdarno che ad Arezzo. Medico affermato, operava a Radioterapia nel centro oncologico dell'ospedale San Donato di Arezzo. Grande dolore tra i colleghi, che hanno saputo della perdita solo stamattina.

L'allarme, almeno in base alle prime ricostruzioni, era stato dato l'altro giorno. Il sub aretino era solito immergersi intorno alle 13.30. Per lui era una vera passione, il sale della sua vacanza insieme alla moglie e ai  due figlioletti, appena 2 e 4 anni. Due ore dopo pare che fosse stato visto nei pressi del Faraglione,. Poi in serata l'allarme, partito dalla moglie, che tra l'altro è in attesa di un terzo figlio.

Lunghe ricerche, portate avanti dalla Guardia Costiera, insieme a carabinieri, polizia municipale e protezione civile. Fin oltre l'oscurità, proseguite anche dall'alto, con l'uso di un elicottero.

Poi la tragica scoperta. Il corpo di Fabiano Nosi è stato ritrovato sul fondale interno del golfo, a circa dieci metri di profondità. Trovato da altri subacquei, chi condivideva la sua passione e si è ritrovato ad avvistarne il cadavere.

Non sembra che il corpo presentasse ferite, se non dei graffi probabilmente causati dall'urto con gli scogli: pare scontata  la fine per cause naturali anche se sarà l'autopsia a chiarire la causa effettiva della morte.