Arezzo, 6 luglio 2011 -  I sei ergastoli per la strage di Vallucciole e i 17 inflitti in totale dai giudici militari di Verona per il complesso di massacri commessi dai soldati della Hermann Goering sul crinale appenninico tosco-emiliano sono la sentenza più dura mai pronunciata in Italia per crimini di guerra. Per Marzabotto le condanne all'ergastolo erano state dieci, per Sant'Anna di Stazzema tre, per Civitella solo una, quella dell'unico imputato sopravvissuto Max Josef Milde. In totale gli ex militari tedeschi condannati sono 7, ma quasi tutti hanno avuto più di un ergastolo, in qualche caso addirittura tre. Due dei tre assolti per Vallucciole sono stati condannati al carcere a vita per altri massacri.

Sei ergastoli: è la sentenza che chiude il processo per la strage di Vallucciole. Sei ergastoli che nella notte della giustizia si uniscono a quelli per gli eccidi nazisti del 1944 lungo l'Appennino tosco-emiliano, con il Tribunale militare di Verona ha condannato nove, tra ex ufficiali e sottoufficiali tedeschi, oggi tutti novantenni, ad almeno un ergastolo ciascuno. La sentenza e' stata letta in tarda serata dal Giudice Vincenzo Santoro dopo una lunga camera di consiglio. Undici ore filate 

La corte ha deciso il ''non luogo a procedere'' per altre tre persone perche' nel frattempo  decedute.     A salvarsi dalla condanna sono stati Ferdinand Osterhaus, 93 anni, all'epoca sottotenente, Herbert Wilke 92 anni, e Karl Mess. Condannati Alfred Luhmann, 86 anni (caporale), Fritz Olberg, 89 anni (sottotenente), Wilhelm Karl Stark, 90 anni (sergente), Helmut Odenwald, 91 anni(capitano), Hans Georg Karl Winkler, 88 anni (sottotenente) ed Erich Koeppe di 91 anni (tenente).
 

La sentenza riguarda in particolare le stragi di Monchio, Costrignano e Susano nel modense, di Cervarolo nel reggino e naturalmente Vallucciole. Risarcimenti sono stati stabiliti per i parenti delle vittime, l'Anpi, i comuni interessati, la Provincia di Modena e la Regione Emilia Romagna.
I condannati facevano pare della divisione ''Hermann Goehring'' una sorta di corpo di spedizione per Spezzare la resistenza ma che colpi' anche la popolazione civile trucidando, nel solo modenese, 140 persone.

La strage di  Vallucciole fu  una rappresaglia ma solo in apparenza. Perchè i soldati tedeschi della famigerata divisione «Hermann Goering» entrarono sì in azione dopo che il giorno prima erano stati uccisi due commilitoni (entrambi sottufficiali), ma la loro fu un’operazione freddamente pianificata per settimane, un rastrellamento partito in marzo dall’appennino modenese (zona di Monchio) e poi estesosi a tutto i crinale tosco-emiliano, fino a raggiungere Vallucciole, minuscolo borgo arrampicato sul Passo dei Crocemori, nel comune di Stia, lungo la strada verso il Mugello. Era l’alba del 13 aprile 1944 e morirono in 106, prima delle grandi stragi che nella primavera-estate avrebbero fatto di Arezzo una provincia martire, quasi tutte opere della «Hermann Goering».

Adesso, 67 anni dopo, quasi più di una vita, ci sono otto dei soldati nazisti di allora chiamati a rispondere per quel massacro che nella giornata si estese a un pugno di borghi casentinesi, da Partina a Moscaio.

Condanna peraltro assolutamente simbolica, perchè i soldati diventati ormai vecchietti (ma il vizietto dell’ideologia nazista e della nostalgia per i tempi andati molti di loro lo avevano conservato) continuano a vivere tranquillamente in Germania, sicuri che nessuno andrà a turbare le loro notti. La Repubblica Federale, infatti, ha finora sempre rifiutato l’estradizione dei condannati. In un solo caso, quello del boia di Falzano, è arrivata anche la condanna tedesca (sempre all’ergastolo) al tribunale di Monaco.

Gli imputati di oggi sono Fritz Olberg, Hans Winkler, Helmut Odenwald, Ferdinand Osterhaus, Wilhelm Stark, Alfred Luhamn, Karl Mess, Erich Koppe e Herbert Wilke. In causa c’è anche la Repubblica Federale, citata in giudizio quale responsabile civile.