San Giovanni, 29 giugno 2011 - Il caldo di fine giugno non scioglie il lavoro dei maestosi caterpillar. Il cantiere per la costruzione della variante alla regionale 69 dopo un periodo di stand by dovuto anche ai limiti imposti dai patti di stabilità, le cui maglie stringono in maniera vigorosa gli enti pubblici locali, ha ripreso a marciare quotidianamente ormai da settimane. Gli operai lavorano a ritmi serrati soprattutto nel tratto della frana Poggilupi, tra i comuni di San Giovanni e Terranuova, dove è in programma la risistemazione della collina ed un notevole allargamento della strada stessa che lega e legherà l’area sud della città di Masaccio con il casello Valdarno.
 
La zona, da lungo tempo interessata da un rilievo franoso, in questo periodo è un cantiere aperto che ha visto aprire in due la terra della collina dalle grandi ruspe, per permettere il riassestamento geologico e la costruzione dell’arteria successiva di collegamento fondamentale tra la zona industriale di Terranuova e del casello A1 con i quartieri Oltrarno di San Giovanni in direzione Figline. Ma i lavori in corso in questa estate bollente non sono solo qui.
 
La più grande opera viaria mai costruita in Valdarno dal secondo dopoguerra ad oggi infatti ha posto i nastri bianchi e rossi anche in tutta la nuova area nella quale sta sorgendo il famigerato ponte a sud, tra i comuni di Montevarchi e Terranuova, la più maestosa infrastruttura che la vallata abbia mai visto e che oltrepasserà sia l’Arno che l’autostrada. Anche in questa zona i lavori proseguono in maniera spedita e probabilmente entro un anno potremmo riuscire a vedere il ponte terminato.

Un’opera progredita progettata qualche anno fa dal gruppo Carlos Fernandez Casado di Madrid, assistito dalla Net Engineering di Padova, che si svilupperà con una lunghezza complessiva di 495 metri. L’Arno verrà superato con ponte in acciaio a due campate di lunghezza rispettivamente di 110 e 73 metri, l’autostrada verrà «saltata» con un cavalcavia ad unica campata di 48 metri, il cui varo, richiederà l’interruzione del traffico autostradale fra Arezzo e Valdarno per tre fine settimana di seguito (a partire dalle 22 del sabato), evento che a questo punto si presuppone possa avvenire entro qualche mese.

Il ponte sull’Arno con cavalcavia sull’autostrada comprende marciapiedi pedonali e pista ciclabile bidirezionale, due corsie di marcia di 3,75 metri e due banchine laterali larghe 1,5 metri. Nell’area pianeggiante compresa fra Montevarchi e Levanella, a ridosso dell’argine leopoldino, è stato realizzato da oltre un anno il campo base del cantiere di costruzione del nuovo ponte, che sta comportando un’opera d’arte lunga complessivamente circa mezzo chilometro.