Arezzo, 14 giugno 2011 - "Pedaggio? No, grazie." E' quello che grideranno a gran voce i 500 autotrasportatori della Cna (Confederazione nazionale artigianato) di Umbria e Toscana il 24 giugno prossimo, quando invaderanno con i loro mezzi il raccordo autostradale Perugia-Bettolle per protestare contro l'introduzione del pedaggio, previsto per il 2012.

Una lenta marcia, a passo d'uomo, su una delle due corsie del raccordo, che collega la A1 con la E45 e che attraversa le province di Siena, Arezzo e Perugia. Vi convergeranno da cinque diversi punti di ritrovo, direzione autodromo di Magione, dove si svolgerà l' assemblea conclusiva, per dire no ad "un ulteriore ed insostenibile balzello per le aziende, nel momento più difficile della crisi e per l'intera economia delle due regioni".
 
"Per ora - ha detto il direttore della Cna provinciale di Perugia Roberto Gianangeli - tra i parlamentari è giunta solo l'adesione dei rapperesentanti dei partiti di opposizione ''ma la nostra - ha sottolineato - è una protesta su problemi che riguardano tutti i cittadini e non di parte''.

Nella conferenza stampa tutti gli intervenuti, tra cui il presidente della Cna di Arezzo Andrea Sereni, il vicepresidente della Cna di Perugia Giancarlo Cardinali e rappresentanti della Fita-Cna, l' organizzazione di categoria dell' autotrasporto - di Perugia, Terni ed Arezzo, hanno sottolineato che il raccordo, per l' assenza delle corsie di emergenza, le ''pessime'' condizioni del fondo stradale e la mancanza di adeguate aree di servizio e di sosta, non ha le caratteristiche di una autostrada a pagamento.

Non esistono inoltre strade secondarie utilizzabili in alternativa al raccordo per cui l'introduzione del pedaggio non è soltanto un insostenibile aggravio economico per tutti gli autotrasportatori, per artigiani e piccole imprese in genere che in Umbria e Toscana sono ''il 95 per cento del totale della aziende'', ma anche per turisti, pendolari e residenti in genere obbligati a servirsi del raccordo nei loro spostamenti.