Arezzo, 2 giugno 2011 - Non ballate sul ponte. No, non ballate. Perché lo spazio è poco, la gente tanta: e si potrebbe anche rompere. Il ponte del 2 giugno, il filotto di giorni che dal giovedì, cioè oggi, fanno scopa con la domenica. Uno dei pochi ponti regalati da una stagione amara, che si diverte a mettere le festività più importanti quasi tutte di domenica. E che è affollatissimo, neanche fosse il ponte da Verrazzano della Maratona di New York. E’ il risultato a sorpresa di un’indagine condotta dalla Confcommercio.
La responsabile del turismo si è messa al telefono e ha cominciato a chiamare gli operatori. E ha sgranato gli occhi, lei per prima. Tutto pieno. Con gli alberghi che fanno fatica a centellinare le stanze. Al momento attuale siamo già con le prenotazioni ad una media di occupazione, sia pur virtuale, dell’85%. Se poi ci butti sopra il «last minute», che poi per città come la nostra ormai è diventato un «ultimo secondo», il gioco è fatto. Ed è un giochino del quale fai perfino fatica a capire le regole.
Se non una: l’Antiquaria. Gira gira il turismo aretino passa tutto, o quasi, di lì. Quando sbarcano i banchi siamo salvi, quando ripartono siamo rovinati. Ma stavolta la Fiera non basta. Non basta a riempire suite e singole. Non basta a segnare un aumento sull’anno scorso, altro ponte messo benissimo proprio a inizio giugno, del 35%. Troppo. Troppo perfino per essere vero. E invece èvero.
Ci sono intere strutture che della Fiera non hanno neanche i clienti. No, sono quasi interamente destinate ad un paio di eventi sportivi. In testa il campionato nazionale di ginnastica artistica. Si svolgerà da venerdì a domenica al palasport delle Caselle. E’ organizzato dallo Csen, il centro sportivo educativo nazionale riconosciouto dal Coni. E soprattutto porterà in città qualcosa come 1100 atleti, anzi atlete, essendo tutte ragazze, dai 6 ai 14 anni. Più familiari, giudici di gara, allenatori,massaggiatori. Un universo dalle mille stanze, che sta impegnando perfino diversi esercizi della provincia.
Poi il nuoto, un’altra gara di richiamo in calendario per i prossimi giorni. E magari, speriamo, anche l’appeal della città d’arte, così, tanto per dare un seguito all’evento.
E’ l’altra faccia del turismo aretino. Da mesi gli albergatori passano buona parte del loro tempo a strappare ragnatele dalle pareti, complice il deserto pneumatico. Poi di colpo ingorghi micidiali, davanti ai quali ti ritrovi perfino, con il magone, a mandare via qualcuno. Una pista, una pista di lavoro.
"Purtroppo — commenta Laura Lodone, che del turismo è la responsabile dell’Ascom e per questo si è messa al telefono — si assiste al solito ingorgo di eventi nelle stesse date, con ovvie conseguenze in termini di difficoltà ad esaudire la domanda". Certo, se Atene ride, non è detto che Sparta si sganasci. In provincia il quadro non è omogeneo. Ma segna un altro picco importante: a Cortona. Passa più inosservato solo perché l’esaurito c’era l’anno scorso, a cavallo del ponte di giugno, e l’esaurito ci sarà anche quest’anno. Ma non è detto che sia più facile ripetersi che centrare un record. Tutt’altro.
Specie in un ponte che parla solo e soltanto italiano. O almeno in prevalenza.
E’ chiaro che la festa del 2 giugno non ha un corrispettivo in Germania o in Francia: che il suo 2 giugno se lo festeggia il 14 luglio, quando al posto della Bastiglia noi abbiamo occhi solo per le spiagge. Un anno fa, invece, di tedeschi ce n’erano, coincidendo con le vacanze di Pentecoste, che dalle parti del Reno pesano.
Poi c’è il fronte del «mordi e fuggi»: se i visitatori di un giorno, o di un’ora, non ci tradiranno proprio stavolta, potremmo toglierci la soddisfazione di affacciarci su un ponte con i baffi. Ma con prudenza. Primo perchè le ferite del turismo non si rimarginano in tre giorni. E secondo perché potrebbe rompersi.