Arezzo, 20 maggio 2011 - Gasperini, Banchetti, Sel, Idv, un esterno o forse due per una giunta forse a nove petali. Nomi su nomi, ipotesi su ipotesi: insomma, c’è movimento sotto il sole della politica. Sono giorni di incontri frenetici. Ieri sera si è svolta la riunione della segreteria comunale del Pd, il partito uscito dal voto con un grande potere contrattuale, potendo sulla carta disporre addirittura della maggioranza assoluta. Sempre ieri il segretario Marco Donati, assessore probabile se non addirittura certo, ha incontrato uno a uno i nuovi consiglieri comunali del suo partito per avere un quadro delle attese e delle richieste. Ma nel Pd il grosso del match è stato giocato nelle urne: chi ha ottenuto preferenze a valanga difficilmente potrà essere estromesso dal nuovo esecutivo. E così i nomi in ballo rimangono gli stessi, anzi Fanfani ne ufficializza quattro: «Sono sicuri di restare — dice — Roberto Banchetti, Stefano Gasperini, Lucia De Robertis, Franco Dringoli». Quanto al ruolo di vicesindaco, è testa a testa fra Banchetti e Gasperini.
 

 

La vera bagarre interessa invece gli alri partiti della coalizione che hanno avuto eletti in consiglio comunale, tranne la Federazione della Sinistra che il suo assessore ce lo ha già, bello confezionato: Franco Dringoli. Il problema serio è per Sel e Italia dei Valori, non tanto per esprimere un nome quanto per inserire nella rosa da consegnare al sindaco almeno due donne. Fanfani ha infatti chiesto quattro nomi, con parità di genere.
 

 

Cominciamo da Sel. Pare destinato a infrangersi sul muro di un secco rifiuto l’estremo tentativo di Fanfani di convincere Emiliano Cecchini a rimanere in giunta. Cecchini, che non si è nemmeno candidato, ha deciso di lasciare perché gli impegni di lavoro non gli consentono l’attività amministrativa a tempo quasi pieno. Dirà dunque ancora no, nonostante la stima che prova per Fanfani, stima ricambiata. Sel, da parte sua, vuole fortemento nell’esecutivo Marco Tulli, consigliere comunale uscente e primo per preferenze nella classifica dei candidati. Il rebus riguarda le donne: le più votate, come Lisa Sacchini e Elena Annibali, avrebbero declinato l’offerta di entrare nella rosa dei papabili. C’è perfino l’ipotesi che Sel non inserisca donne nel novero, mentre questo è ciò che il sindaco vuole. Insomma, un caso irrisolto anche se le quotazioni di Tulli, vista la situazione, non sembrano aumentare.
 

 

Nell'Idv siamo più o meno alla stessa storia. Improponibile candidare Barone a un assessorato, ha perso quota anche l’ipotesi legata a Michele Morelli. Quanto alle donne, siamo in alto mare, anche se nella lista Sandra Rogialli si era ben comportata ottenendo un buon numero di preferenze. L’ostacolo: Rogialli ha rotto col Pd a cui era iscritta, peraltro a Firenze. Ostacolo relativo anche se l’alternativa potrebbe essere Lucia Cherici.
 

 

Rimane probabilissima, ma non certa, la nomina di un ottavo assessore, un esterno in quota sindaco. Potrebbe essere una donna, ma non Liletta Fornasari, considerata strategica nel rettorato della Fraternita dei Laici. Fanfani, da quanto si apprende, non esclude neppure l’ipotesi di allargare ulteriromente a nove la giunta, con l’ingresso di un secondo esterno di grande prestigio. Ma è ancora presto per tirare conclusioni anche perché il primo consiglio comunale della nuova legislatura, quando presumibilmente Fanfani vorrà presentare la sua squadra, può essere convocato entro venti giorni dalla proclamazione degli eletti, avvenuta per l’appunto ieri. Insomma, nulla brucia e chi si attende una decisione dall’oggi al domani è fuori strada.
 

 

Quanto alla presidenza del consiglio comunale, equiparabile a un assessorato, restano in equilibrio i tre nomi che sono stati ventilati in questi giorni: Alessandro Arcangioli è un politico di lungo corso, dalla grande esperienza utile a ricoprire un ruolo di garanzia; Andrea Lanzi, figura di spicco della Giostra e capitano di Sant’Andrea, l’esperienza l’ha maturata come presidente della Circoscrizione Giotto; infine Andrea Modeo, giovanissimo ma presente come consigliere comunale nella legislatura che si è appena conclusa. Ma in lizza anche Luciano Ralli, anche lui con tante preferenze.