Arezzo, 6 maggio 2011 - Eppur si muove. Ma per andare dove è ancora difficile capirlo. Sta di fatto che in una frenetica giornata romana Eutelia diventa uno dei temi della conferenza stampa di Giulio Tremonti. Il Divo Giulio, superministro dell’economia, presenta a dire il vero il decalogo per lo sviluppo varato ieri a Palazzo Chigi dal governo, ma in fondo c’è un po’ di spazio anche per le vicende della società aretina. «A proposito dell’articolo 8 - scandisce il guardiano dei conti pubblici dinanzi ai giornalisti - c’è anche una norma che riguarda le amministrazioni straordinarie e all’interno della norma c’è un passaggio che riguarda Agile ed Eutelia. Con questa norma potremo finalmente procedere in quel percorso che si era fermato e che riguarda oltre 2 mila lavoratori».

 

Poi Tremonti pianta tutti in asso, non una parola in più, non una parola in meno. Non è ancora la firma attesa sul bando di vendita, per reclamare la quale si svolgerà lunedì anche un presidio dei dipendenti Eutelia dinanzi alla prefettura, ma è indubbiamente un passo oltre lo status quo che si era creato nelle ultime settimane. Il senso provano più tardi a chiarirlo fonti del governo interpellate dalla «Nazione». Il testo del decreto, spiegano, non è ancora pubblico perchè prima deve essere sottoposto alla firma di Napolitano. Ma c’è appunto un comma, il numero 5 dell’articolo 8, in cui si dice che in caso di amministrazione straordinaria società cedente e società cessionaria sono legate fino alla data dell’insolvenza. I nomi di Eutelia e Agile non ci sono, ma parrebbe un passaggio che si attaglia alla situazione delle due società, la prima delle quali aveva venduto la seconda prima che entrambe finissero in amministrazione straordinaria.

L’interpretazione giuridica del testo è ancora incerta, tanto che in settimana si svolgerà un seminario sull’argomento voluto proprio da Tremonti, ma qualcuno lo legge già nel senso di una norma che lega la cessione di Eutelia ed Agile in un unico procedimento o quantomeno in un coordinamento delle due operazioni. Come molti, specie a livello sindacale, avevano pensato dopo che il ministero delle attività produttive aveva autorizzato l’avvio della procedura di vendita qualche settimana fa. Primo passo verso la predisposizione dei bandi da parte dei commissari giudiziali, fase che è ancora in corso.
Si aspetta appunto il passaggio presso il ministero che dieci giorni fa sembrava cosa fatta ma che poi è tornato in alto mare. Cosa è successo? Secondo fonti sindacali, all’interno del governo ci sarebbero due linee: una favorevole all’unificazione delle procedure per Agile ed Eutelia e un’altra che invece le vorrebbe tenere separate. Un confronto di posizioni che si sarebbe tradotto nello stallo attuale, stigmatizzato oltre che dai lavoratori e dalle loro organizzazioni, anche dal sindaco Fanfani e dal presidente della Provincia Roberto Vasai mercoledì.

Adesso, se l’interpretazione che si dà del comma 5 come di uno strumento per legare i due affari è veritiera, sarebbe la prima linea che prevale sulla seconda. Anche a dispetto dei dipendenti aretini di Eutelia, che non hanno mai nascosto la loro preferenza per la vendita separata. Al contrario della Fiom nazionale.
In funzione dell’opzione che collega Eutelia ad Agile si sta muovendo la cordata Piero della Francesca di Mark De Simone e Piergiorgio Rossi. I due manager spiegano che stanno organizzando una cordata con una società quotata in borsa, di cui per adesso non fanno il nome. Loro si prenderebbero l’Eutelia vera e propria, gli altri Agile. Soluzione realistica?
Chi vivrà vedrà.