Arezzo, 22 febbraio 2011 - “Non solo soltanto amareggiato e deluso ma anche arrabbiato e stupito per quanto sta accadendo all’università nella nostra città. Mentre stiamo tentando di parare i colpi del Governo che ci sta sottraendo i corsi di economia e ingegneria, arriva l’incredibile notizia che il corso di laurea in lettere della Facoltà di lettere verrebbe soppresso perché manca 1 studente. Non 100, non 10 ma 1. Se questo è il problema, allora m’iscriverò e invito altri amministratori e cittadini a fare altrettanto.

I termini sono scaduti ma spero che si possa consentire, nel nome della salvaguardia della facoltà e degli interessi degli studenti e della città, una piccola eccezione. E’ però evidente che il problema non è e non può essere quello della presenza o meno di uno studente che, penso, potrebbe essere facilmente risolto. Siamo, in realtà di fronte, ad una decisione del Governo e dell’Università di Siena che mette in discussione anche il futuro dell’università ad Arezzo. Per questa ragione chiederò un immediato incontro al Rettore dell’Ateneo senese, Angelo Riccaboni e il Ministro. Una verifica, se possibile anche con la presenza del Ministero, per delineare una strategia che delinei certamente una razionalizzazione della presenza universitaria in Toscana ma anche un ruolo, che ritengo assolutamente irrinunciabile, di Arezzo in questo contesto.

Pensando al futuro e quindi a corsi che possano integrarsi con le necessità e le prospettive di sviluppo economico del territorio ma senza dimenticare che la positiva e fondamentale esperienza realizzata fino ad oggi ha ottenuto importanti riconoscimenti anche a livello nazionale”.