Arezzo, 12 ottobre 2010 - Arezzo è tra i Comuni in cui la Giunta ha approvato la delibera che istituisce il registro dei testamenti biologici. Insieme a quelli aretini sono oramai molti i Comuni, più di settanta, che nell'ultimo anno hanno scelto la strada di attivare, al di fuori delle normative nazionali, il registro per le disposizioni di fine vita. Una scelta mai condivisa dal Governo, come ha più volte ricordato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, "non valgono niente, sono pericolosi per la privacy e sono azioni demagogiche con altri scopi", e rispetto alla quale l'esecutivo è pronto a intervenire.

 

Capofila nell' esperimento 'fai da te' di biotestamento era stato l'XI Municipio di Roma, e in quell'occasione la prima persona a depositare il suo testamento biologico era stata Mina Welby, la moglie di Piergiorgio Welby.

 

Presentando l'agenda bioetica, il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, ha annunciato nei giorni scorsi
l'arrivo di un parere da parte del ministero degli Interni
e del ministero della Salute proprio sui registri dei Comuni per la registrazione del biotestamento. "I registri che ormai prosperano in molti comuni - ha spiegato il sottosegretario - sono una assoluta provocazione ideologica e non servono affatto a fare dichiarazioni anticipate di trattamenti, ma creano solo situazioni disordinate''. Chiara dunque la posizione del Governo, che invece punta a portare in Aula entro novembre, accordi politici con Fli permettendo, il testo sulla legge licenziata dalla commissione Affari Sociali della Camera.