Crisi alla Cepu, firmata la procedura per i contratti di solidarietà

Ieri la prima riunione con tutte le sigle sindacali

Impiegati in difficoltà

Impiegati in difficoltà

Arezzo, 29 luglio 2015 - Il sindacato entra alla Cepu e lo fa nel momento di maggior crisi per l'istituto. Ieri si è infatti tenuta la prima assemblea sindacale dei dipendenti subordinati presso la “storica” sede di Sansepolcro e poi a Cerbara che è stata trasmessa in streaming in tutte le sedi territoriali italiane. All’ordine del giorno la condivisione, con i lavoratori subordinati, di un’ipotesi di accordo che permettesse di accedere agli ammortizzatori sociali nel tentativo di salvaguardare l’occupazione. Alla riunione con i lavoratori Cesd - Cepu hanno preso parte Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil scuola che avevano gestito la trattativa a livello nazionale. Con essi anche la Flc provinciale di Arezzo e le segretarie generali del Nidil Cgil di Perugia e di Arezzo. L’ipotesi è stata accettata con un’ampia adesione dei lavoratori, ai quali è stata illustrata la trattativa apertasi nei mesi scorsi e che ha visto il sindacato al loro fianco per gestire questa fase di crisi e di profonda incertezza. L’incontro di ieri è stato solo un primo passo, in quanto questa società ha al suo interno una serie diversificata di forme contrattuali, molte delle quali anche cosiddette “atipiche” (co.pro., partite iva, lavoratori in somministrazione).

Per capire come riuscire a gestire questa fase di crisi i lavoratori parasubordinati, la trattativa inizia oggi, in quanto l’azienda si è impegnata, su pressione del Nidil Cgil ad aprire un tavolo entro settembre. Nelle sedi territoriali il Nidil di Arezzo si è già reso disponibile a fornire informazioni e dare assistenza a questa frammentata fascia di lavoratori (http://www.cgilarezzo.it/nidil oppure http://www.cgilarezzo.it/atipici-e-professionisti). Il primo segnale di crisi era stata lanciato a giugno da Cesd, una società del gruppo Cepu, che aveva avviato le procedure di licenziamento collettivo per gli 82 lavoratori presenti oltre che nella «storica» sede di Sansepolcro, anche nelle altre due di Città di Castello e Roma. E questo dopo la richiesta di concordato preventivo della società “Corsi editati schede dispense Srl.” depositato al tribunale di Roma in data 16 aprile con il ricorso per l’ammissione al concordato preventivo.

Le organizzazioni sindacali si erano immediatamente attivate per un incontro urgente al ministero, e dopo una lunga trattativa, che ha visto il ritiro del licenziamento collettivo delle due sedi tiberine e una nuova apertura di licenziamento collettivo per 143 lavoratori in tutte le sedi italiane, ad oggi si è arrivati ad una proposta di richiesta di poter accedere ad un contratto di solidarietà difensivo, proposta approvata con larga maggioranza dalle assemblee dei lavoratori subordinati, nonostante il profondo sacrificio che viene chiesto loro con il fine di poter non procedere al licenziamento di nessuno. “Nella prossima settimana in Valtiberina, sia umbra che toscana continueranno le assemblee – ricorda il responsabile territoriale Cgil della Valtiberina Toscana Luca Gabrielli. Saranno dedicate ai lavoratori in somministrazione (ex interinali) e proseguiranno anche le assemblee per i collaboratori a progetto, iniziate nel mese di giugno, in quanto la preoccupazione del sindacato – sottolineano Marusca Gaggi, Segretaria Generale del Nidil CGIL e Maurizio Tacconi, Segretario della FLC di Arezzo – è di riuscire ad unire solidaristicamente tutti i lavoratori coinvolti, con ogni forma contrattuale utilizzata dalla azienda e dal gruppo, nel tentativo, reso vano dall’azienda per vent’anni, di instaurare regolari relazioni sindacali che si basino su una rappresentanza vera e che permettano di ribadire che i diritti delle persone vanno salvaguardati e gli obblighi di legge rispettati”.