Crac Eutelia, le parti civili all'attacco: 150 milioni di danni

Li chiede l'avvocato della gestione commissariale dell'ex gigante di via Calamandrei. Cosa vogliono i piccoli azionisti

Arezzo, 5 marzo 2015 - Dopo la richiesta di stangata del Pm Roberto Rossi (otto anni a Samuele, da 4 e mezzo a due anni per gli altri Landi) arriva al processo Eutelia la zampata delle parti civili, che chiedono danni per 150 milioni di euro. Li chiede, anzi, per essere precisi, l'avvocato Renato Borzone, che in aula rappresenta la gestione commissariale dell'azienda, quella di cui faceva parte Daniela Saitta, che già era stata lucidissima quando era toccato a lei, dal banco dei testimoni, di accusare la vecchia guardia di Eutelia, quella che è attualmente sotto processo.

I 150 milioni con cui l'avvocato Borzone si guadagna la parte del protagonista nell'udienza di oggi sul crac sono il risultato dei calcoli sui capi di imputazione contestati ai Landi e agli altri coimputati. Ne resta fuori solo quella parte della famiglia (ad esempio Raimondo, fratello di Samuele) che aveva patteggiato e risarcito i danni a suo tempo. Parlano al processo anche gli avvocati parti civili per conto dei piccoli azionisti, fra cui Alessandro Liberatori,che chiedono come provvisionale il 25 per cento sul prezzo al quale furono acquistate le azioni.

Si torna in aula il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, e stavolta tocca alle difese, cui toccherà di provare ad arginare l'offensiva nei confronti degli imputati che rischiano non soltanto pesanti condanne penali ma anche forti risarcimenti in sede civile.