La Foresta dei Lorena. Storia, musica e immagini d'epoca

Un pomeriggio nel Parco all'insegna della Festa della Toscana

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Arezzo, 7 febbraio 2018 - Il pomeriggio di venerdi 16 febbraio al teatro Antei di Pratovecchio (Ar) ruota intorno ad uno spettacolare ritrovamento, il film "Boschi, sorgenti di ricchezza", degli anni '20 del secolo scorso, proveniente dall'Istituto Luce.  Questo documentario descrive per una sua porzione importante il lavoro nei boschi che oggi sono compresi nell'area protetta. L’iniziativa propone la visione del prezioso documento, corredata da una colonna sonora costruita con canti e rumori della tradizione boscaiola e rurale toscana, realizzata da una delle compagini più interessanti a livello nazionale nel campo della ricerca etnomusicale, "La Leggera" di Rufina.

Le foreste casentinesi, sull'impronta della migliore tradizione selvicolturale dei Monaci, sono state amministrate con oculata attenzione dalla amministrazione dei Lorena.  Questo in particolare sotto la direzione di Carlo Siemoni, ingegnere forestale boemo, chiamato ad amministrarle nel 1837 dal Granduca di Toscana Leopoldo Il.  Ideatore del progetto è stato Mario Spiganti, che ha ritrovato nell’enorme archivio dell' istituto "L'Unione Cinematografica Educativa" (LUCE) questa pellicola in formato 35 mm, del 1925, promossa all’epoca dal Corpo Reale delle Foreste. La parte centrale e più lunga del documentario - circa trenta minuti su 58 complessivi - si svolge nelle Foreste casentinesi, intorno all’eremo di Camaldoli.  E' interessante non solo per aspetti paesaggistici. Consente infatti di cogliere i mutamenti storici intervenuti, ma soprattutto per i trascorsi aspetti “culturali”: carbonaie, taglio con varie tecniche manuali e uso dei buoi, attività di trasformazione e vivaio di piante per il rimboschimento, sistemi di trasporto fluviale (fluitazione) dei tronchi. E' tanto il lavoro umano evidenziato a servizio dei boschi, anche femminile e minorile. In breve emergono tutte le caratteristiche del sistema boschivo granducale lorenese, diretto erede delle riforme leopoldine. Nella prima parte della giornata si prevede un incontro di riflessione storico-scientifica sul documentario, con il coinvolgimento dell'ex Corpo Forestale (Arma dei Carabinieri), del parco regionale di San Rossore (per la filiera del pino domestico e la raccolta del pinolo) della biblioteca del Sacro Eremo di Camaldoli e dello stesso archivio LUCE.  I saluti iniziali sono affidati a Luca Santini, presidente del parco nazionale delle Foreste casentinesi e a Nicolò Caleri, sindaco di Pratovecchio Stia. "Questo documentario ci trasmette, pur filtrato da alcuni toni tipici della propaganda fascista, uno spaccato della vita nel territorio del Parco un secolo fa. Il ruolo che viene assegnato alle foreste casentinesi nell'economia di questa produzione cinematografica ci fa ben capire quale fosse già allora la loro considerazione a livello nazionale. La giornata alla quale invito tutti a partecipare, permetterà non solo di confrontarci sulle strategie per dare sempre maggiori opportunità a questi territori ma anche per rivivere, anche grazie al lavoro appassionato e alla qualità artistica a cui la compagine musicale della Leggera ci ha abituato, le suggestioni del cinema in bianco e nero degli esordi e le atmosfere di un tempo che appartiene al nostro codice genetico". Luca Santini, presidente del Parco.