Giovedì 25 Aprile 2024

Confesercenti: “Dal 2008 ad oggi i consumi sono crollati del 13%"

Il bilancio del direttore Mario Checcaglini. Nella nostra provincia il report di Irpet indica un + 1% nel settore della produzione manifatturiera e un + 2,9% per il settore del mercato immobiliare

checcaglini

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Arezzo, 30 dicembre 2014 - Un anno di Confesercenti per contrastare la crisi che persegue l’economia dal 2008. Per Mario Checcaglini direttore di Confesercenti “il 2014 si era aperto con la speranza di ripresa, invece neppure gli 80 euro del Governo Renzi hanno riacceso i consumi, ne in Italia tanto meno in provincia di Arezzo”. “Dal 2008 ad oggi – puntualizza Checcaglini – i consumi sono crollati del 13%. Per il 2014 il Documento di Economia e Finanza stima a zero o al massimo +0,1%  i consumi, mentre per il 2105 un +1%.

Le previsioni non sono quindi incoraggianti con segnali di minime speranze di miglioramento. Nella nostra provincia il recente report di IRPET indica un + 1% nel settore della produzione manifatturiera e un + 2,9% per il settore del mercato immobiliare, fermo da qualche tempo ma in passato prezioso volano di crescita economica”. Per  il direttore di Confesercenti “l’economia sembra viaggiare sulle montagne russe con alti e bassi. 

L’apparato aretino ha registrato, com’è normale, la forte caduta della domanda interna ma ha resistito grazie all’internazionalizzazione dei suoi settori principali, oro e moda. Ciò nonostante, per il presente e per il futuro, non è sufficiente il solo export a rimettere in moto l’economia del territorio e soprattutto l’apparato del commercio e quello della produzione”. Confesercenti ritiene che il fattore che può generare l’inversione di tendenza è l’incremento dei consumi, tramite fattori su cui la politica deve agire: incremento del reddito disponibile delle famiglie e una maggior propensione al consumo. Per Checcaglini: “l’incremento del reddito delle famiglie si ottiene tramite la riduzione della pressione fiscale, la propensione al consumo si ottiene invece riformando le istituzioni, perseguendo il malaffare, ricreando un clima di fiducia sul futuro”.

Il focus di Confesercenti sul 2014 indica purtroppo il reddito delle famiglie in calo del -1,4%  e una discesa brusca, soprattutto in questa coda dell’anno, della fiducia dei consumatori. La speranza di Confesercenti è che la recente legge di stabilità con la riduzione del carico fiscale sul lavoro, con il jobs act, inverta questa spirale. “In questo panorama la Confesercenti - spiega la presidente Barbara Brogi - con la sua rete di servizi per le imprese si è impegnata a rappresentare le istanze degli associati con l’obiettivo anche di far cambiare mentalità agli amministratori le cui scelte troppo spesso ‘scaricano’ sulle imprese l’aumento dei costi dei servizi”. Per la presidente Brogi: “oggi non è più il caso di continuare con l’aumento della pressione fiscale. 

Di mezzo c’è la sopravvivenza di tanti imprenditori, ed è per questo che auspichiamo per il futuro che ci sia massima attenzione alle tariffe, siano acqua, rifiuti o quant’altro”. In quest’ottica il 2014 ha visto impegnata la struttura di Confesercenti in “battaglie” sindacali che hanno avuto come tema proprio la riduzione degli aumenti di tariffe, ma anche il contrasto all’illegalità diffusa, all’abusivismo commerciale compreso quello nel settore della ristorazione dove il proliferare di sagre mette a serio rischio chi ha scelto l’attività di ristoratore come attività lavorativa professionale. “L’impegno di Confesercenti – sottolinea Barbara Brogi – è anche a promuovere iniziative per animare il commercio nei centri storici e nelle strade commerciali con la convinzione che gli eventi contribuiscano a fidelizzare la clientela e a creare tra commercianti una sinergia utile a contrastare la crisi. Importante è anche continuare a investire, da parte delle amministrazioni, sulla sicurezza e sul decoro per evitare che la criminalità si affacci all’interno dei negozio”. A Confesercenti preoccupano infatti le crescenti notizie di cronaca che vedono i commercianti bersaglio di ladri e rapinatori. “Sulla sicurezza – chiosano Brogi e Checcaglini - abbiamo chiesto, per il 2014 e continueremo a farlo per il 2015, una maggior attenzione da parte della politica e delle Forze dell’Ordine”. 

Nel 2014 ben 400 aziende hanno ottenuto finanziamenti   Nel 2014 l’impegno di Confesercenti si è contraddistinto nel sostenere le imprese nella difficile azione di accesso al credito. “Dopo gli anni in cui il credito ha vissuto un florido periodo – ricorda il vicepresidente di Confesercenti Marco Alterini – adesso la situazione è cambiata dal 2008”. “Oggi per un’azienda – continua Alterini – accedere al credito è difficile e costoso. Neppure la liquidità che la Banca Centrale Europea ha immesso nel sistema bancario ha cambiato il trend. In questo clima di incertezza, l’ufficio credito di Confesercenti è rimasto a fianco degli imprenditori e i numeri confermano il nostro servizio come un punto di eccellenza. Nel 2014 abbiamo accompagnato le aziende intermediando quasi 50milioni di finanziamenti:  49milioni 966mila e 200 euro per l’esattezza di cui il 60 % intermediati con il nostro Consorzio Italia Confidi e il restante con Fidi Toscana, la finanziaria della Regione”. “Numeri importanti – ribatte il vicepresidente di Confesercenti – che però sono lontani da quelli registrati nel 2007 quando, per esempio, il servizio intermediava circa 100 milioni di finanziamenti”. “Il bilancio del 2014 dell’ufficio credito – puntualizza Alterini – ha registrato ben 400 aziende che tramite i nostri servizi hanno potuto ricevere una boccata di ossigeno. L’analisi però evidenzia che solo il 15% ha utilizzato i finanziamenti per investimenti, mentre il restante 85% per ottenere liquidità o per far fronte alla ristrutturazione del debito. Questo è un indice purtroppo che non fa rima con sviluppo. Proprio ieri autorevoli esperti nazionali hanno evidenziato come l’Italia per crescere abbia bisogno di 20 miliardi di consumi e 30 miliardi di investimenti. Infine mi piace sottolineare che tra le aziende che hanno ottenuto finanziamenti, 25 sono nuove attività di giovani e donne”.