Confartigianato: “L’aumento del costo dell’energia rischia di bloccare la ripresa per la Pmi”

Vannetti: così si riduce il potere d’acquisto delle famiglie mentre si fanno più pesanti i costi per le imprese

Ferrer Vannetti

Ferrer Vannetti

Arezzo, 2 ottobre 2015 - “L’aumento delle tariffe energetiche pesa su famiglie e imprese che stanno affrontando un difficile momento di crisi”. E' quanto afferma Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, nel commentare gli aumenti di luce e gas che scatteranno da questo mese di ottobre secondo quanto stabilito dall’Autorità per l’Energia. “Per questo trimestre è previsto un aggravio molto pesante: per l’elettricità del 3,4% e per il gas del 2,4%” - precisa Vannetti, che spiega: “Lo definisco pesante perché l’aumento della spesa energetica in un momento di crisi come questo ha un doppio effetto negativo, visto che da una parte riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, e dall’altro aumenta anche i costi delle imprese, in particolare delle Pmi e delle artigiane. Il costo dell'energia si riflette infatti direttamente su tutte le filiere produttive dell’artigianato che rischiano di non poter agganciare la lieve ripresa che sembra poter iniziare a dare qualche frutto”. Occorre poi tenere conto, dai dati del centro studi di Confartigianato, che artigiani e piccole imprese italiane pagano l’energia elettrica il 34,2% in più rispetto ai loro colleghi europei: “Un gap pesantissimo – spiega ancora Vannetti - motivato dal peso del fisco che incide per il 44,9% sul costo della bolletta elettrica dei piccoli imprenditori”. Lo scenario che descrive il presidente di Confartigianato Arezzo spiega le difficoltà per gli artigiani, difficoltà che hanno una storia negli anni passati: “In generale – precisa - il costo dei servizi pubblici ha avuto una vera e propria impennata negli ultimi due anni, che si è tradotta in un rincaro del 6,2% delle tariffe a fronte di un modesto aumento dello 0,5% del tasso di inflazione”. ​Per questo Confartigianato Arezzo denuncia la disparità di trattamento fiscale che penalizza i consumi elettrici delle piccole imprese rispetto alle grandi aziende e “sollecita – conclude Vannetti - un mercato libero dell’energia che assicuri a imprese e famiglie bollette meno care, qualità delle forniture, trasparenza delle offerte”.