Comune, salta il consiglio sull'emendamento di Macrì. E per il leader Fdi arriva l'espulsione dalla maggioranza

"Il comportamento del consigliere Macrí (Francesco) è risultato palesemente contrario alla politica di maggioranza". E Andreani lascia la Lega e passa al gruppo misto

Francesco Macrì

Francesco Macrì

Arezzo, 7 ottobre 2015 - Una bufera. Una bufera politica all'interno della maggioranza, che di mattina assaggia ildissidio in consiglio comunale fino al blocco della seduta e nel pomeriggio arriva all'espulsione dalle fila di chi ha vinto le elezioni di Francesco Macri.

Si preannunciavano problemi in consiglio comunale e alla fine così è stato. La seduta è saltata per mancanza del numero legale. La maggioranza si è divisa sull'emendamento presentato da Macrì al piano di riorganizzazione dell'Ente. Emendamento che chiede in sostanza un rinnovamento del quadro dirigenziale, un maggiore controllo del loro lavoro e quindi anchhe delle voci costitutive del loro stipendio. Il centro destra ha prima chiesto una sospensione di dieci minuti per trovare la sintesi sull'emendamento stesso, quando poi la seduta è ricominciata, in aula non c'era più il numero legale e quindi il Consiglio è stato rimandato. 

"La maggioranza continua ad essere costituita dai soggetti politici che, con i loro comportamenti, hanno dato effettivo e leale contributo all'amministrazione ed alle scelte proposte dal Sindaco e dalla Giunta. - Si legge in unota delle maggioranza. "In ciò il comportamento del solo consigliere Macrí (Francesco) è risultato palesemente contrario alla politica di maggioranza. Ne deriva la sua personale definitiva uscita dalla maggioranza del governo cittadino, ferma restando, salvo diretta smentita di Fratelli d'Italia, la partecipazione di FdI alla coalizione di governo. La mancanza del numero legale è stata determinata, per i consiglieri della Lega Nord, da motivazioni del tutto contingenti e giustificate. Sono stati piuttosto i consiglieri di minoranza che, con scarso senso istituzionale, pur presenti in aula e con 5 atti di indirizzo da loro iscritti all'ordine del giorno, non hanno risposto alla conta del numero legale impedendo il prosieguo dell'adunanza".

Intanto svolta anche all'interno della Lega. Il consigliere Egiziano Andreani passa al gruppo misto in Consiglio Comunale. Il consigliere alle recenti elezioni amministrative era stato il primo degli eletti nella lista della Lega Nord. Così commenta Andreani: “la segreteria toscana della Lega Nord ha chiesto la mia sospensione dal movimento a seguito di una conferenza stampa che ho tenuto a giugno all'indomani del ballottaggio. Ho preso atto di questo provvedimento contro il quale ricorrerò ma voglio dire agli elettori della Lega che non me ne vado ma sono costretto per ragioni statutarie a sospendere la mia attività all'interno del movimento”.

Intanto, ieri era arrivata la fumata nera per il tentativo di conciliazione tra la Rsu del Comune e la giunta Ghinelli che si è svolto ieri mattina in Prefettura. Le parti non hanno trovato nessun accordo e quindi lo stato di agitazione del dipendenti va avanti; ancora non è sciopero, ma l’ipotesi appare sempre più vicina. La giunta, infatti, ha respinto entrambe le richieste pervenute dalla rapporesentanza sindacale unitaria. Nella specie, i rappresentanti sindacali hanno chiesto di rinviare di 15 giorni l’approvazione in consiglio comunale del piano di riorganizzazione del lavoro dei dipendenti, al fine di avviare una discussione e un confronto sul tema e la la soluzione del contenzioso giacentedavanti al giudice del lavoro in materia di lavoro festivo infrasettimanale dei turnisti e riconoscimento della turnazione svolta dal personale ausiliario delle Scuole comunali. In praticolare, è stato richiesto il ritiro della costituzione in giudizio da parte dell’Amministrazione comunale.

L’assessore Magi, presente all’incontro a rappresentare la Giunta, ha risposto picche a tutte e due le richieste. Il confronto tra la Giunta e la Rsu è continuato anche nel pomeriggio, durante la riunione della quinta commissione, quella che riguarda tra l’altro personale e polizia municipale. I toni, in quest’occasione, sono stati più morbidi ma, per il momento le parti restano sulle loro posizioni. Cosa accadrà nell’immediato è difficile da dire, sicuramente qualche novità arriverà dal Consiglio comunale di oggi. Un consiglio che si annuncia già piuttosto movimentato, perché proprio sul piano di riorganizzazione dell’ente la maggioranza rischia di spaccarsi.

Fratelli d’Italia e Lega Nord avevano infatti presentato un emendamento, anzi un maxi emendamento al piano di riorganizzazione presentato dalla maggioranza, firmato da Giovanna Carlettini, Tiziana Casi, Francesco Macrì e Alessandro Casi: «Quello dell’assessore – spiega Macrì – è un buon documento ma generico, breve e non focalizza le problematiche che hanno originato lo sconquasso amministrativo e il conflitto permanente tra il mondo della dirigenza e il resto della comunità comunale. Il mio emendamento serve ad arricchire e corroborare, in sostanza tenta di ricomporre questa frattura. Gli elementi fondamentali riguardano una forte riduzione del numero dei dirigenti, e delle posizioni organizzative, i cosiddetti dirigenti intermedi, oltre a una maggiore assunzione di responsabilità del dirigente stesso che oggi ha molti onori e pochi oneri. In più si pone l’accento sulla totale trasparenza nella gestione dei procedimenti amministrativi, trasparenza che è già imposta la legge ma va potenziata». I rumors, però, parlano di acque agitate a Palazzo Cavallo e il Consiglio comunale di stamani sarà un passaggio fondamentale.