Coldiretti contro la disoccupazione: per i giovani al via tirocini formativi in azienda

Rossi: pronti a seguire le nostre imprese nell’attivazione e nella gestione di questo fondamentale servizio sociale

Giovane contadino

Giovane contadino

Arezzo, 7 maggio 2015 -  Offrire ai giovani la possibilità di prepararsi al mondo del lavoro in agricoltura con una formazione adeguata è da sempre l’impegno di Coldiretti Arezzo, che ha ora a disposizione uno strumento in più, a seguito dell’importante innovazione normativa che ha notevolmente ampliato la possibilità di attivare i tirocini formativi in agricoltura. “Dallo scorso aprile - spiega infatti il direttore Mario Rossi - vi è la possibilità di attivare i tirocini anche nelle piccole imprese agricole senza operai, mentre fino ad oggi per realizzare un tirocinio l’azienda doveva avere almeno un dipendente fisso: tutto ciò allarga notevolmente le possibilità, anche per le imprese più piccole, di mettersi a disposizione per sostenere l’occupazione giovanile e farsi strumento di formazione professionale in un settore, come quello agricolo, che da qualche anno ha ricominciato prepotentemente ad essere appetibile come sbocco professionale”. Da questo punto di vista – spiega ancora Rossi - “Coldiretti è da sempre attenta e al passo con i tempi, per cui, al già notevole e ampio range di servizi che mettiamo a disposizione delle imprese, abbiamo rapidamente aggiunto l’assistenza per la realizzazione di questi tirocini e siamo già perfettamente in grado di seguire le aziende agricole nell’attivazione e gestione dei tirocini”. “Quello di mettere in campo un tirocinio per i giovani fino a 30 anni è un impegno – insiste Rossi - che ha anche un importante risvolto sociale: combatte direttamente la disoccupazione e per questo è stato previsto anche un contributo regionale a sostegno delle imprese coinvolte nell’iniziativa”. Insomma la promozione dei tirocini non curriculari nasce per offrire ai giovani la possibilità di prepararsi al mondo del lavoro con un’adeguata formazione nell’ambito del progetto regionale “Garanzia giovani Toscana” che affianca le opportunità del progetto Giovanisì. Con la nuova legge, infatti, la Regione tutela il tirocinio non curriculare quale esperienza formativa, orientativa o professionalizzante, non costituente rapporto di lavoro, realizzata presso soggetti pubblici e privati. In particolare le tipologie di tirocinio non curriculari si distinguono in tirocini di formazione e orientamento (per neolaureati e neodiplomati); tirocini di inserimento al lavoro (per inoccupati); tirocini di reinserimento al lavoro (per disoccupati) e tirocini di inserimento o reinserimento al lavoro destinati a categorie di soggetti svantaggiati. ​La Legge regionale rende obbligatoria la retribuzione di almeno 500 euro mensili lordi per i tirocini non curriculari, ma con la possibilità, da parte del soggetto ospitante di richiedere un rimborso di 300 euro da parte della Regione. Il tirocinio ha una durata da un minimo di 2 mesi fino a 6 mesi, fatta salva la possibilità di una durata fino a 12 mesi per i soggetti laureati esclusivamente per i tirocini di inserimento e reinserimento al lavoro.