Mercoledì 24 Aprile 2024

Chiudono i negozi, ma aprono i bar a raffica

Boom di giovani imprenditori di caffè e panini anche nelle stesse strade. Così dove prima c'erano borse e abbigliamento spuntano paste e cappuccini

Caffè

Caffè

Arezzo, 3 dicembre 2014 - I negozi chiudono ma aprono i bar. Ci consoliamo con un caffè in tempo di crisi. Ma anche con i fast food e il cibo take away. Quello che si consuma in piedi sul posto o che si porta a casa con pochi euro. Così se le tasche sono sempre più vuote la pancia almeno è piena. Sono sempre più numerosi infatti gli imprenditori che scelgono di aprire bar e caffè, oppure paninerie, piadinerie, creperie o hamburgerie (l’ultima frontiera del cibo low cost). E sempre più giovane è l’età di chi opta per questa strada. Certo, non tutta la città è paese. Perché in contemporanea al Centro Commerciale Setteponti chiude la Magnosfera. Dopo 16 anni il punto bar e ristorazione nella galleria dell’Ipercoop dovrà riconsegnare le chiavi dal 1° gennaio, quegli spazi serviranno alla Coop per mettere bar e forno suoi. Per 15 persone significa il postom di lavoro a rischio: il saluto lo affidano ad un cartello appeso all’ingresso.

Eppure in centro basta fare due passi per accorgersi come questo tipo di attività spuntino come funghi ad ogni angolo. Tanto che la concorrenza è diventata ormai parte del gioco, non solo in strade vicine ma addirittura nella stessa via.  L’ultimo in ordine di tempo ad aprire sarà in via Madonna del Prato l’Antico Caffè Novecento, pronto ad inaugurare il prossimo 21 dicembre come indicano i manifesti in vetrina. Via camicie e cravatte, avanti le tazzine fumanti. A due passi ha appena riaperto la pasticceria de’ Cenci che adesso è diventata anche bar. Ma di fronte nella stessa strada esisteva già un altro bar, Da Quelle Citte. A pochi metri, in via Garibaldi al posto di un negozio di borse che ha chiuso i battenti, ha appena inaugurato il nuovissimo Eda’s Bekery bread and coffee, il bar, forno, pasticceria in stile americano che insieme al caffè fa anche il pane. Nei paraggi c’è il quadrilatero del gusto. In via Madonna del Prato Alò Burger è pronto ad ingrandirsi entro fine anno nei locali lasciati vuoti dalla rosticceria. A poca distanza ci sono i tranci di pizza, le piadine di via de’ Cenci e le Crepes de Lune in via Madonna del Prato. 

Di fianco ha aperto i battenti un bar di tapas. Mette sul bancone mini piatti mono porzione in perfetto stile spagnolo. E visto che la titolare ha girato il mondo ma è aretina, le tapas sono rivisitate con i prodotti locali come zuppe, polpette e ribollite e abbinate a vini a chilometro zero. In piazza San Francesco sono sempre dei giovani che hanno rilevato la piadineria che aveva chiuso, offrendo lo stesso servizio di giorno ma ampliando la proposta al lounge bar di sera nella corte interna del locale. E che dire di via Guido Monaco ormai ribattezzata strada del guto? Qui in una manciata di metri ci sono numerose pizzerie a taglio, ma anche un paio di kebab e poi gli hamburger. Anche gelaterie, pasticcerie e forni spuntano come fungh. Sempre in via Guido Monaco per esempio ha deciso di aprire i battenti chi vende coloratissimi cup cake, muffins e dolci decorati con pasta di zucchero. Ma strada che vai locale che trovi. In zona Sant’Agostino i bar sono uno accanto all’altro, tra panini, pizza a taglio, gelati, taglieri di salumi e formaggi. Nascono, crescono e si allargano, gli imprenditori del gusto. A scapito a volte di altre attività commerciali, moda in testa. Mentre fuori dell aMagnosfera Ipercoop pende malinconicon un cartello di saluto. «Sarà un Natale senza albero e senza luci: ma vi serviremo fino all’ultimo, con il cuore».