Castel Focognano: preoccupa la situazione dell’Arno a Rassina

Il sindaco Sestini: “Appelli inascoltati o risposte paradossali, adesso basta”

Ponte dell'Arno a Rassina

Ponte dell'Arno a Rassina

Stia, 28 Agosto 2015 - La buona stagione a volte fa dimenticare i problemi che si ripresenteranno puntuali con l’arrivo dei mesi autunnali e invernali, il ritorno delle piogge e i rischi di tipo idrogeologico per il territorio. A volte, ma non sempre. E’ di poche settimane fa infatti l’allarme lanciato da Massimiliano Sestini, sindaco del comune di Castel Focognano, sulla situazione dell’Arno nel tratto che attraversa l’abitato di Rassina, teatro in passato di eventi alluvionali e situazioni di rischio per la popolazione. Un allarme rimasto inascoltato, che adesso Sestini rilancia con forza: “Voglio sottolineare la evidente e preoccupante situazione dell’Arno a Rassina (Capoluogo del Comune di Castel Focognano) – dice Sestini - per l’esattezza nel tratto che va dall’ inizio del paese di fronte allo stabilimento Colacem fino ai confini con il comune di Subbiano”. Motivo? “Qui il letto del fiume non è più distinguibile dagli argini che lo contengono. La presenza di vegetazione nell’alveo è preoccupante, visto che non si tratta più di arbusti ma di veri e propri alberi cha raggiungono altezze considerevoli, e in alcuni punti ormai non si distingue più la differenza tra il letto del fiume e gli argini”.

Oltre a questo, Sestini rileva che “Il percorso del fiume è caratterizzato dalla presenza di accumuli di detriti, che hanno innalzato il letto al punto che i lavori di messa in sicurezza realizzati a metà anni ’90 rischiano di essere stati vani”. Quei lavori fecero seguito alle piogge dell’ottobre 1992, che recarono danni ingenti sia lungo l’Arno che in diversi affluenti in gran parte del Casentino. “Lo stato di abbandono è chiaramente visibile anche lungo gli argini, dove i rovi imperano assieme ai rifiuti e iniziano a far pensare ad una giungla”, aggiunge il Sindaco di Castel Focognano, che chiede interventi urgenti per ripristinare condizioni di sicurezza. Ma da parte di chi? “Il fiume Arno non è mai stato di competenza della Comunità Montana/Unione dei comuni. L'Arno compete alla Provincia”; le preoccupazioni rilevate dal sindaco sono già state oggetto di risposta da parte della provincia nel 2011, che in sostanza definiva la presenza di vegetazione come un fattore di buona qualità ambientale e pure di possibile rallentamento di eventuali piene. “In pratica – conclude Sestini - è come se ci avessero detto che gli interventi di ripulitura sono inefficaci o addirittura controproducenti. Ma visto che si fanno da ogni parte sarebbe bello sapere cos’ha Rassina di particolare”.