CASO GUERRINA / Vescovo: "Ho incontrato la famiglia di Mirco". "Ore di dolore ma la vicenda non cambia la fiducia nella chiesa"

Riccardo Fontana informato della novità dal comandante dei carabinieri. "Al centro resta la famiglia della donna scomparsa" SU LA NAZIONE DI OGGI

Il Vescovo Fontana

Il Vescovo Fontana

Arezzo, 24 aprile 2015 - "Ho incontrato la famiglia di Mirco pochi giorni fa: e mi ha emozionato vedere che facevano deilavori di volontariato nella canonica". Un segno di attaccamento alla chiesa, che rimane anche al di là di quello che sta succedendo. Già ma questa storia non rischia di incrinare la fiducia verso la diocesi? "No, lo escludo: e lo escludo perché lo tocco con mano tutti i giorni. In generale se un prete sbaglia non coinvolge la chiesa che gli sta intorno".

Poi affida ad una nota scritta il commento sulle ultime novità della vicenda. 

"L’arcivescovo Riccardo Fontana ha appreso dalla stampa e dalle Autorità dell’Arma dei Carabinieri la notizia dell’arresto, a Roma, del religioso premonstratense padre Gratien Alabi, nell’ambito delle indagini sulla scomparsa della signora Guerrina Piscaglia. Monsignor Fontana intende innanzitutto, ancora una volta, esprimere anche pubblicamente la sua personale vicinanza umana e sacerdotale alla famiglia della signora Piscaglia e, in particolare, al figlio Lorenzo e al marito Mirco, nonché alle comunità cristiane del territorio messe a dura prova soprattutto in Ca’ Raffaello, Badia Tedalda e Sestino, assicurando loro l’affetto e la preghiera sua e dell’intera Chiesa diocesana, come in tutti questi lunghi mesi.

L’Arcivescovo – che in più occasioni, anche di recente, è stato interpellato dalla stampa in merito a questa triste e dolorosa vicenda – ha il dovere di ribadire che p. Gratien Alabi, rispetto al quale la Magistratura ipotizza responsabilità di gravissimi reati, dal 13 luglio 2014 non è più incaricato di alcun servizio pastorale nella Diocesi di Arezzo, in quanto trasferito in Francia dai suoi Superiori dell’Ordine dei Canonici Premonstratensi e che, essendo un religioso, non dipende e non dipese mai dalla Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, se non per il servizio liturgico e pastorale nei pochi mesi in cui fu viceparroco.

Infine, l’Arcivescovo, nel ricordare come la Diocesi abbia sempre offerto la propria completa collaborazione alle Autorità inquirenti, conferma la propria piena fiducia nella Magistratura, confidando che la verità possa essere presto accertata".

Tra le pieghe conferma la linea di non gettare la croce addosso al suo ex viceparroco fino a quando non ci sarà una decisione definitiva della magistratura ma forse per la prima volta anche una presa di distanza: ricordando che da luglio non aveva più compiti pastorali nella diocesi e che comunque anche prima il religioso dipendeva sempre e comunque dai superiori del suo ordine, quello premostratense.