Guerrina, l'interrogatorio di Graziano verso la fine di agosto. Domani l'incidente probatorio di Dawit

La data effettiva deve ancora essere fissata. Insieme al confronto slitta l'eventuale richiesta di arresti domiciliari. Ieri i funerali del babbo del Pm Marco Dioni

Il boscaiolo Romeo

Il boscaiolo Romeo

Arezzo, 28 luglio 2015 -  Non c'è ancora una data ma la svolta del caso Guerrina sembra rinviata di qualche giorno: a dopo Ferragosto, anzi più probabilmente alla fine del mese estivo per eccellenza, per fissare un appuntamento atteso con ansia da tutte le parti in causa, l'interrogatorio chiesto dallo stesso religioso e dal suo avvocato con il quale il frate cambia linea difensiva, abbandonando quella del silenzio.

E conl'interrogatorio slitterebbe anche di circa un mese la probabile richiesta successiva dell'ìavvocato Zacheo, quella di arresti domiciliari. Un altro mese di carcere insomma per il frate congolese.

L'altra mattina ha risposto alle domande, venendo sentito circa un'ora dal gip di Arezzo Piergiorgio Ponticelli in un interrogatorio per incidente probatorio, un boscaiolo originario del Ghana, detto Romeo, abitante a Cà Raffaello, il paese dove il 1°maggio 2014 era scomparsa Guerrina Piscaglia. Secondo quanto appreso, il ghanese avrebbe confermato al gip di aver incontrato proprio quell'1 maggio 2014, in un bar, un pizzaiolo etiope, Tades Dawitt, e di avergli prestato per un momento il suo cellulare.

L'etiope aveva ricevuto un sms sul proprio cellulare e si servì del telefonino prestatogli dal boscaiolo ghanese per telefonare al numero da cui proveniva il messaggio: l'utenza corrispondeva a quella del cellulare di Guerrina Piscaglia. Nell'sms ci sarebbe stato scritto che la donna se ne era andata con un uomo, un altro africano. Nessuno rispose alla telefonata del pizzaiolo, e il telefono dette sempre il segnale di libero.

Nell'inchiesta comunque si ipotizza che già in quella fase il mittente dell'sms potesse essere non Guerrina Piscaglia, ma un'altra persona che disponeva del cellulare della donna scomparsa. Inoltre, il boscaiolo Romeo - nell'aiutare il gip a ricostruire queste circostanze - avrebbe comunque sottolineato di essere estraneo alla scomparsa di Guerrina.

Doveva essere la due giorni estiva che avrebbe potuto cambiare lil giallo di Guerrina Piscaglia, la casalinga scomparsa nel nulla dal 1° maggio 2014. Ma per ora si è limitata a questa frugale testimonianza del boscaiolo. 

E' saltato infatti l'interrogatorio di padre Graziano. Nella notte è morto infatti Giancarlo, il babbo del Pm Marco Dioni: dovrà essere fissata una nuova data per l'incontro con il religioso. Ed è slittato al 30 luglio l'incidente probatorio del pizzaiolo etiope Dawit.

Dioni  (a cui va l'abbraccio e la vicinanza del nostro giornale)  è anche un magistrato molto conosciuto in città, sia per aver guidato alcune delle inchieste chiave della Procura, sia per il suo ruolo nella Giostra del Saracinio, dove guida la magistratura dell'evento. I funerali del padre sono stati celebrati ieri mattina a San Leo, davanti a tanta gente.

Sarà recuperato invece domani l'incidente probatorio con uno dei personaggi della vicenda, il   pizzaiolo etiope Dawit Tades.

Il pizzaiolo etiope lavorava in un locale di Badia Tedalda dove anche Guerrina e il marito Mirco a volte si recavano. E’ così che sarebbe scattata la scintilla nella mente dell’irrequieta casalinga di Ca’ Raffaello.  Guerrina propose a Dawit di incontrarsi per fare l’amore, proposta che il pizzaiolo ha riferito di aver respinto. 

Proprio all’etiope è indirizzato uno degli sms partiti dal telefonino della Piscaglia dopo la sparizione: tu non mi vuoi e allora me ne vado con un altro. Dal controllo dei telefonini era emerso che sul fronte Guerrina non c’erano soltanto i quattromila contatti fra sms e chiamate con Padre Graziano, ma anche - negli stessi mesi - altre centinaia con Dawit. 

Le telefonate e i messaggini passavano spesso dal cellulare del figlio di Guerrina. Tades spiega tutto: parlavo col ragazzo che cantava per me, restavamo a lungo al telefono e spesso, dovendo lavorare, appoggiavo a un tavolo l’apparecchio mentre lui continuava a cantare. E ce ne erano state 25, per un totale di 27 minuti, solo il 30 aprile, ultimo giorno prima della sparizione. Sull'etiope  in ogni caso, non ci sono indizi di un coinvolgimento.

Ma tutti i riflettori sono puntati sul futuro interrogatorio di Graziano. Su di lui pende l’accusa di omicidio volontario e di occultamento di cadavere. E' affiancato dal  nuovo legale, il leccese Francesco Zacheo, vicino alla comunità congolese che vive in Italia e legato in particolare al diplomatico Osango Benjamin, uno dei registi occulti del cambiamento di linea. E’ stato Benjamin a ipotizzare in tv che Graziano abbia taciuto su particolari determinanti perché legato al segreto confessionale. 

Non è chiaro su quali elementi l’avvocato Zacheo baserà la sua strategia che dovrebbe essere imperniata sulla figura del fantomatico zio Francesco, cioè il misterioso accompagnatore di Guerrina che per la procura è pura invenzione. «A lui - ha dichiarato il legale in tv - darà un volto, un nome e forse anche un cognome ma non è detto. Finora così non è stato perchè Graziano voleva proteggerlo».

Ma restano i punti caldi da chiarire al pm: il possesso del telefonino di Guerrina provato dagli sms che partono già nel pomeriggio della scomparsa e appunto la figura dello zio Francesco che il frate ha introdotto nella storia proprio per discolparsi dal dubbio di aver avuto per le mani il cellulare.