Mirco in assise: "Guerrina in canonica con la spallina abbassata". Ma racconto confuso

Al processo è il giorno del marito: Gratien mi disse "Tua moglie innamorata dell'ambulante. E mio figlio: col frate si danno i bacini". Prima il controinterrogatorio del maresciallo Surico. La difesa solleva dubbi su piste alternative a Padre Graziano e coincidenza delle telefonate

Mirco Alessandrini all'arrivo in Assise

Mirco Alessandrini all'arrivo in Assise

Arezzo, 6 maggio 2016 - Le sorprese più sconcertanti della testimonianza di Mirco Alessandrini, il marito di Guerrina, arrivano nel finale, durante il controinterrogatorio del suo avvocato di parte civile, Nicola Detti: "Una volta ero andato a comprare le birre ma quando sono tornato in canonica, invece di Padre Graziano mi ha aperto mia moglie, era accaldata e con la spallina abbassata. E ancora Mirco racconta: chiesi a mio figlio Lorenzo (disabile Ndr) cosa facessero la mamma e il frate in canonica, lui mi rispose che si scambiavano bacini". A questo punto il marito scoppia in lacrime. Forse sono suggestioni che nel processo contano poco, ma danno colore all'udienza. Nella parte pomeridiana arriva anche un'altra novità importante. Mirco non riconosce il borsello con l'assorbente che le sorelle avevano detto essere di Guerrina. "No, non è di mia moglie. Un punto a favore della difesa.

"Mentre andavamo in auto a Sestino, nel pomeriggio del primo maggio, Padre Graziano, sollecitato da me che gli avevo chiesto se avesse notato il giorno prima l'atteggiamento di Guerrina con l'ambulante, mi disse: vedrai che sarà innamorata". Eccolo il punto più scottante nella prima parte della testimonianza del marito Mirco, cominciata in tarda mattinata davanti alla corte d'assise.

Tuttavia il racconto è confuso, come un po' tutto l'atteggiamento di Mirco: sulla base di una frase così generica, come faceva lui, la sera dello stesso primo maggio, al ritorno da Sestino, ad essere sicuro che la moglie fosse scappata col venditore? Eppure è quello che accade e questa sicurezza influenza il maresciallo di Badia dei carabinieri, che manda tutti a letto dicendo che si tratta di un allontanamento volontario.

Quand'è allora che il frate racconta a Mirco di aver visto Guerrina con il marocchino alle due del pomeriggio del primo maggio? Nell'udienza del pomeriggio, sollecitato dal Pm Marco Dioni, il marito dice di non essere sicuro. Certamente prima della denuncia del 2 maggio e certamente non nel viaggio in auto verso Sestino. Il resto è un susseguirsi di non ricordo. Eppure è su questa base che nella sua denuncia ai carabinieri dei giorni successivi il marito avanza l'ipotesi della fuga e non altre più tragiche per la scomparsa della moglie. Si vedrà nel prosieguo della testimonianza, che riprende nell''udienza pomeridiana del processo in cui il sacerdote congolese è accusato di aver ucciso Guerrina e occultato i suo cadavere.

Per il resto, Mirco ha ripercorso la giornata del primo maggio e i suoi rapporti con la moglie: "Non 'è mai stato nessun litigio - ha detto - ma lei mi diceva che prima o poi mi avrebbe fatto uno scherzetto". Nel giorno della scomparsa, Guerrina gli avrebbe detto di sentire dai frati se volevano che andasse a cucinare il coniglio, ma Padre Graziano gli rispose di no. Per il marito era stato lo stesso frate a sollecitare che qualcuno gli cucinasse l'animale, anche se il frate ha sempre detto il contrario. Ma questi sono particolari, di fronte al sms di lei raccontato dal sacerdote nella sua prima testimonianza: "Vengo in canonica, ti cucino il coniglio e facciamo l'amore".

Il resto della mattinata se ne è andato nel controinterrogatorio della difesa (avvocato Riziero Angeletti) al maresciallo dei carabinieri Tommaso Surico, l'investigatore principale di questo giallaccio. Il legale ha tenuto a mettere in evidenza due punti: 1) che le indagini abbiano sottovalutato o addirittura non prese in considerazione le piste alternative, ad esempio quella dello stesso Mirco; 2) che i contatti dai telefoni di Guerrina e di Padre Graziano agganciano sì, dopo la scomparsa, le stesse celle, ma gli orari non sono mai perfettamente coincidenti, come ha ammesso lo stesso Surico. Al minimo ci sono otto minuti di distanza.