"Case popolari, stranieri discriminati": senza lavoro, via dalla lista. Appello del Comune

La graduatoria contestata sotto la giunta Fanfani. L'attuale assessore sicuro: "E' una norma regionale. E' rimasta insieme a criteri più stringenti"

Immigrati

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Arezzo, 4 maggio 2016 - Il bando delle case popolari del Comune è «discriminatorio» nei confronti degli extracomunitari. Lo sostiene una sentenza del tribunale, firmata dal giudice Carmela La Bella, che ha disposto l’inserimento in graduatoria di una cittadina marocchina, con permesso di soggiorno con validità illimitata, inizialmente esclusa. Tutto ruota intorno a una norma che segue le indicazioni della legge regionale: un extracomunitario deve avere un lavoro con regolare contratto per concorrere ad un alloggio popolare.

Ma il requisito non è richiesto agli italiani o ai cittadini comunitari. La sentenza fa riferimento al bando del 2013, pubblicato dalla giunta Fanfani, ma può essere tranquillamente esteso anche a quello attuale voluto dagli amministratori di centrodestra. La norma è rimasta identica. Secondo il giudice il tutto è in contrasto con la normativa dell’Unione Europea. Respinta invece invece la richiesta di risarcimento presentata dalla donna attraverso i suoi legali Roberta Randellini e Alberto Guariso. «Non risulta provato che in caso di corretta collocazione in graduatoria, la donna avrebbe avuto diritto ad usufruire di una casa popolare».

Il Comune ha subito presentato ricorso alla corte d’appello di Firenze. E ha provato che la donna non avrebbe conseguito una posizione tale in graduatoria da potere ottenere un alloggio popolare.

L'attuale assessore competente è Tiziana Nisini. «Sì è vero i requisiti di accesso in questo caso sono diversi per gli stranieri rispetto agli italiani ma quei principi sono comunque dettati dalla Regione e a livello nazionale». «Il soggetto, nello specifico, non rispondeva ai requisiti perché nonostante la validità del permesso di soggiorno, non aveva una attività lavorativa».

Quindi secondo l’assessore è stato naturale ricorrere in appello. Nel bando , sono stati introdotti altri requisiti. «Verranno assegnati maggiori punteggi a chi ad esempio risiede nel comune da 10 anni. Abbiamo inoltre aggiunto mezzo punto per ogni anno di permanenza nelle liste».