Cantarelli, è scontro sul passivo Biochefarm: i retroscena del ritiro

Gli svizzeri: buco di oltre 30 milioni. Alessandro: in mano alternative DOCCIA FREDDA PER LA CANTARELLI SALTATO L'ACCORDO

TITOLARE Alessandro Cantarelli guida la grande azienda di Rigutino

TITOLARE Alessandro Cantarelli guida la grande azienda di Rigutino

Arezzo, 22 maggio 2015 - E’ suonata la campanella dell’ultima ora. Dopo l’accordo saltato con Biochefarm. la Cantarelli ha tempo fino all’11 giugno per presentare al giudice un piano e dare colore al concordato in bianco. Giorni caldissimi in cui sulle spine ci sono i quasi 300 dipendenti del grande marchio della moda aretina. Giorni in cui tutti gli attori della procedura concorsuale sono in attesa di sapere quale sarà il futuro dell’azienda. A cercare una nuova soluzione sarà lo studio aretino Gatteschi.

Trattative in corso ce ne sono, forse un paio come ci racconta Cantarelli all’indomani della parola fine dei rapporti con Biochefarm. Poco più di un mese fa nella sede di Rigutino dietro il tavolo della sala riunioni avevamo incontrato proprio Alessandro Cantarelli e Luca Degan incaricato dalla Biochefarm per mettere a punto l’operazione. Sembrava un matrimonio, mancavano le fedi e le firme, ma la coppia pareva solida. Poi il colpo di scena. «La Biochefarm – si legge nella nota – ha comunicato la rinuncia da parte della società svizzera all’accordo proposto ad Alessandro Cantarelli e sottoscritto unilateralmente, per l’acquisizione di parte del pacchetto azionario della Cantarelli spa, a fronte della domanda di concordato presentata dalla stessa al Tribunale di Arezzo». L’impegno iniziale della Biochefarm prevedeva un intervento di 5milioni tra liquidità e linee di credito e quindi l’acquisto dell’80% della società.

Sullo stato del passivo la società svizzera lamenta però una situazione più grave del previsto. «I valori emersi nella “Due Diligence” aggiornata, discostanti in modo sensibile da quanto inizialmente prospettato e che, ad avviso della Biochefarm, richiedono un investimento superiore a quanto proposto nell’accordo» scrivono. «I debiti aumentavano e superevano i 30 milioni già previsti. Allo stesso tempo vedevamo che il valore del magazzino diminuiva» spiega Degan. Da qui l’idea di Biochefarm «inizialmente appoggiata anche da Cantarelli» ci racconta l’incaricato della società svizzera, di ricorrere all’amministrazione straordinaria. Una procedura concorsuale applicabile a imprese dotate di almeno 200 dipendenti e con un rilevante indebitamento.

Una volta accettata la richiesta e nominato un commissario straordinario dal Governo, la Biochefarm sarebbe stata: «Disponibile a partecipare alla gara per rilevare l’impresa. Questo perchè – aggiunge Degan – abbiamo un piano credibile per ristrutturare l’azienda, ma in questo momento è necessario una procedura che metta tutti i dipendenti al sicuro». Poi lunedì la rottura tra le parti. «Era già tutto pronto per le firme, ma poi Alessandro si è tirato indietro» spiega Degan.

«Si è interrotta la trattativa – fa eco Cantarelli – perché non ho reputato idonea la strada che mi avevano proposto. Ora stiamo valutando offerte alternative, ma la mia idea era e rimane quella del concordato». Come si è consumato lo strappo? «Abbiamo avuto un colloquio e ho voluto interrompere il rapporto perché non capivo davvero cosa volessero fare.E’ stato cambiato il team di professionisti e siamo già all’opera perché questa rimane un’azienda appetibile» conclude Cantarelli.

La Biochefarm però ci fa sapere Degan: «Sarebbe comunque pronta a rilevare l’azienda, ma solamente se decideranno di ricorrere alla procedura di amministrazione straordinaria» conclude.

DOCCIA FREDDA PER LA CANTARELLI SALTATO L'ACCORDO http://www.lanazione.it/arezzo/doccia-fredda-per-la-cantarelli-e-centinaia-di-operai-%C3%A8-saltato-l-accordo-con-il-partner-svizzero-1.979200