Cadla e DueGi: via libera dei creditori ai concordati. Gli ultimi negozi verso la Gmf

Manca solo il semaforo verde del tribunale. Tre i market aretini alla nuova catena umbra. Il punto sui dipendenti dell'ex magazzino

I lavoratori davanti all'Ascom

I lavoratori davanti all'Ascom

Arezzo, 29 luglio 2015 - Manca solo la firma del giudice, ma ci siamo: i due concordati, quelli di Cadla e DueGi hanno ricevuto l’ok a maggioranza dai creditori. Il piano di rientro messo a punto dai commissari è piaciuto e il semaforo verde del tribunale avvierebbe l’iter per il recupero delle finanze da girare ai creditori.

La strada è in discesa e il capitolo potrebbe chiudersi a breve. La cessione a Conad era già stata una discreta bombola di ossigeno, ma per riuscire a risarcire i creditori era necessario individuare un acquirente dei 16 punti vendita DueGi   sul mercato. Da  mesi i punti vendita sono sul mercato attraverso una gara d’acquisto pubblica.

Le offerte sono arrivate. Ancora non c’è la certezza, le trattative sono serratissime, ma fortemente interessato all’acquisto dei 16 supermercati ci sarebbe Gmf (Grandi Magazzini Fioroni) soggetto nato nel perugino e che fa capo al Gruppo Unicomm di Vicenza. Un soggetto solido della grande distribuzione attraverso punti vendita classici Emi e discount targati Hurrà.

La trattativa farebbe confluire importanti risorse da mettere a disposizione dei creditori. Dei 16 punti vendita rimasti ad Arezzo ce ne sono due: via Guelfa e via Pisacane e poi uno più piccolo a Castiglion Fiorentino. Maggiormente interessati sono Scandicci che aveva 15 dipendenti, Magione, Dicomano, Barberino, Prato.

I concordati erano due. Il secondo riguara Cadla il soggetto addetto alla logistica per il quale il futuro è ancora molto incerto. Si parla ovviamente del futuro dei lavoratori perchè il concordato non è in continuità, ma mette la parola fine all’attività imprenditoriale. Sono circa 140 gli ex dipendenti che necessitano ad oggi di essere reimpiegati.

Rimane aperta la finestra, ma dovrebbe interessare solo alcune unità da impiegare nel futuro mercato delle Logge del Grano. Soluzioni più collettive sono lontane. Anche le trattative con Carrefour sembrano  interrotte.