Arezzo, 24 luglio 2014 - Offensiva finale del sindaco Giuseppe Fanfani con la cauzione imposta da Nuove Acque a tutti gli utenti che non abbiano domiciliazione bancaria o reddito inferiore agli 8000 euro. "Confermo la mia richiesta a Nuove Acque: sospenda immediatamente la decisione di introdurre in bolletta il deposito cauzionale per coloro che non pagano con la domiciliazione bancaria. E l’azienda si renda disponibile ad un incontro con i sindaci, l’Ait e le parti sociali per verificare la fondatezza della pretesa.
Ritengo che se ne debbano verificare i presupposti giuridici, tanto più che Nuove Acque agisce in regime di sostanziale monopolio e i cittadini non hanno la possibilità di rivolgersi ad un altro gestore per il servizio idrico. Intuisco che l’azienda abbia problemi nel recupero dei crediti per cui sarebbe interessante comprendere la gravità del fenomeno. Ma ritengo che, in ogni caso, non sia nè comprensibile né accettabile che consumatori in regola con i pagamenti siano chiamati a rispondere di altri consumatori che in regola non sono.
E’ infine grave che un’azienda partecipata dal sistema pubblico non abbia avvertito la necessità di affrontare preventivamente con esso una scelta che oggettivamente non appare di ordinaria amministrazione.
Mi farò quindi carico di promuovere al più presto un incontro con le parti sociali e con tutti i soggetti interessati, comprese l’Ait e l’Autorità nazionale per l’energia elettrica, il gas e l’acqua". Intanto l'onda della protesta si allarga anche agli altri comuni e sindaci della provincia, tra l'altro coinvolgendo sia giunte di centrosinistra che quelle di centrodestra, a cominciare da quella guidata a Bibbiena da Daniele Bernardini