Nuova Bpel, task-force al lavoro da ieri. Ricorsi, code alla Federconsumatori

Partito il lavoro vero per consolidare il nuovo istituto e insieme risolvere le questioni aperte. Politica in fermento sul dramma degli obbligazionisti NICASTRO: SENZA DECRETO SAREBBE SALTATO TUTTO; LE PROPORZIONI DELLE PERDITE: I CODICI RECUPERABILI; STORIE, DRAMMI, SCENARI, IPOTESI CLASS ACTION

Una filiale di Banca Etruria. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Una filiale di Banca Etruria. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Arezzo, 1° dicembre 2015 - Nuova Banca Etruria è nata una settimana fa a mezzanotte ma il lavoro vero è cominciato ieri. Parola del presidente in comune fra i quattro istituti salvati dal dissesto, Roberto Nicastro, che usa una parola da football americano per sintetizzare la ripartenza: kick-off. E' l’espressione che si usa per definire l’azione con la quale parte o riparte il gioco, trasportata in campo creditizio la metafora è fin troppo evidente: ora che i giocatori delle new bank si sono fatti le ossa nella prima settimana di rodaggio, può iniziare il lavoro, che deve restituire sostanza a Bpel.

Nicastro, nell’intervista di qualche ora fa, lo chiarisce così: «Abbiamo messo in piedi la squadra, una task force e un piano di azione. Lunedì (oggi Ndr) ci sarà il kick-off dell’attività operativa con una riunione della taskforce di circa 70 persone delle 4 banche». Si aprono in pratica «10 cantieri di lavoro, dalla garanzia dell’operatività, alla governance, dalla chiusura dei bilanci, al pagamento degli stipendi, alla creazione della bad bank».

Intanto la Federconsumatori parla di un assalto  di centinaia di titolari di obbligazioni subordinate alla sede aretina. Gli ex obbligazionisti di Banca Etruria si sono recati all'associazione consumatori per fornire il documento di propensione al rischio rilasciato dalla banca al momento della sottoscrizione delle obbligazioni e ricostruire caso per caso la propria posizione. «Si tratta per lo più di persone con età elevata - spiega il presidente Pietro Ferrari - che hanno investito il proprio tfr o i risparmi della pensione. Noi chiediamo loro i documenti relativi alle obbligazioni per ricostruire ogni singola posizione». 

Le New bank, fra cui Bpel, sono tra gli istituti di credito più sani d’Italia ma c’è ancora tanto da fare per riportarli nel pieno dell’attività. L’altra metà della luna sono gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati delle vecchie banche che si sono visti azzerare il capitale e che da una settimana sono sul piede di guerra. L’emendamento di Forza Italia aretina è già pronto, quelli del Pd potrebbero emergere dalla riunione domattina alla Camera fra i deputati eletti nelle zone interessate promosso da Marco Donati. L’idea comune è di recuperare qualcosa per gli investitori dalla cessione delle banche o dalla gestione della Bad Bank ma i margini sono stretti.