Bpel, investitori appesi al Parlamento: così gli emendamenti per risarcirli

Le plusvalenze della Bad Bank per ora vanno ai big del credito: ma domani?

Parlamento: arriva tecno-stenografo

Parlamento: arriva tecno-stenografo

Arezzo, 1° dicembre 2015 - In una notte sono finiti bruciati 370-400 milioni di euro. La questione ora è se è possibile che gli investitori (62 mila azionisti e 5 mila obbligazionisti, 4 mila dei quali sono famiglie) rivedano qualcosa dei soldi perduti. A parte le class action di cui si continua a parlare (ma in tribunale non è stato ancora depositato alcunchè nè ci sono esposti presentati in procura), dipende da quello che succederà in parlamento quando si tratterà di tradurre in legge il decreto.

Per ora i soldi ce li mettono le banche e li recuperano solo le banche. Resta da capire se è possibile inserire meccanismi correttivi che facciano partecipare anche i risparmiatori di eventuali benefici. Il Fondo di risoluzione, alimentato da un prestito ponte dei big del credito, eroga 3,6 miliardi, 1,8 vanno alla ricapitalizzazione delle new bank e 1,7 al ripiano delle perdite delle vecchie, che a loro volta dovrebbero essere coperte per tramite della gestione in Bad Bank dei crediti deteriorati, 8,5 miliardi (2,4 dei quali solo di Banca Etruria) drasticamente e prudenzialmente svalutati a 1,5.

In sostanza, se la Bad Bank vendendo le sofferenze ricava di più la plusvalenza va a vantaggio delle banche finanziatrici del prestito, se va sotto gode di una copertura di 400 milioni garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti. Il miliardo e 800 di capitalizzazione delle new bank dovrebbe invece essere assicurato dalla loro vendita sul mercato.

E qui nsi inseriscono gli emendamenti a un decreto non ancora presentato. Quello di Forza Italia vorrebbe che i risparmiatori fossero i primi ad avvantaggiarsi della cessione delle new bank e della gestione della Bad Bank, fino a rientro di quanto hanno perso. In questo caso ci rimetterebbero in primis le banche erogatrici dei prestiti.

Marco Donati chiede di retrocedere agli investitori, e non ai big del credito, le plusvalenze della Bad Bank, ossia i ricavi oltre il miliardo e mezzo cui sono stati valutate per ora le sofferenze. Oggi alla Camera la riunione dei parlamentari democratici eletti nei territori interessati: Toscana, Emilia, Marche, Abruzzo e Lazio. Con la Bad bank gli eventuali tempi di risarcimento sarebbero a lungo termine. Esiste una strada più breve? E’ quello che si cercherà di capire anche con il viceministro all’economia Enrico Morando.

 O la presentazione del decreto per la conversione in legge entro sessanta giorni o, per accorciare i tempi, il suo inserimento nella Legge di Stabilità che godrà di una corsia preferenziale in parlamento, da votare entro fine anno.