Bond Bpel, le vere cifre: poco più di 250 milioni circolanti, nelle famiglie oltre la metà

Perché il calo dal valore nominale di 375 milioni: nel corso delle obbligazioni parte ricomprata dalla banca, parte rimborsata a tranche. I CODICI DEI BOND RECUPERABILI, QUANTO VALE LA MAZZATA

Un'impiegata (immpagine di archivio)

Un'impiegata (immpagine di archivio)

Arezzo, 28 novembre 2015 - Sono cifre che stanno tagliando da parte a parte la città. Le cifre del bagno di sangue per molte famiglie. Ma il calcolo sul valore delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria, azzerate dal decreto del governo di domenica, va fatto in maniera più articolata.

Si parla di mezzo miliardo in fumo: 120 milioni in titoli azionari calcolati sull’ultima quotazione di Bpel a Piazza Affari e 375 milioni di obbligazioni subordinate. Sulle azioni nessun dubbio, basta moltiplicare l’ultima quotazione (meno di 60 centesimi) per il numero dei titoli, 217 milioni. Cambia invece il discorso sulle obbligazioni subordinate.

Il complessivo di 375 milioni è corretto se si sommano aritmeticamente le emissioni dal 2006 a oggi, ma la valutazione autentica va fatta non sul valore nominale originario ma sul totale del circolante. Negli anni una parte delle subordinate è stata riacquistata dalla banca stessa, un’altra fetta rientra tra le cosiddette obbligazioni subordinate amortaising: il rimborso, in questi casi, non avviene in un’unica soluzione finale ma in tranche annuali.

In sostanza: poniamo che un investitore ne avesse per 10 mila euro dal 2006 a scadenza decennale, se ne sarà visto rimborsare una gran parte a scadenze prefissate e sarà rimasto col cerino in mano per una fetta residuale. Dai 375 milioni ne possiamo detrarre circa un centinaio, riducendo il circolante a una quota non molto superiore ai 250 milioni,  che il nostro giornale aveva indicato all’indomani del decreto salva-banche.

E non tutto il circolante era a carico dell’investitore retail. Una buona quota viene acquistata dagli investitori istituzionali, ovvero fondi e altre banche. Sulle subordinate Bpel finite sotto capestro, si può dedurre che circa la metà (forse qualcosa di più) sia rimasta a carico delle famiglie. I risparmiatori coinvolti, sarebbero circa quattromila nelle otto regioni in cui Banca Etruria è presente, con una netta prevalenza ad Arezzo.