Daniele Bennati protagonista al campionato mondiale di Ponferrada. Prima tira per la squadra poi arriva con i migliori

Il corridore aretino al terzo mondiale da professionista

Daniele Bennati a ruota di Nibali nel mondiale di Ponferrada in Spagna

Daniele Bennati a ruota di Nibali nel mondiale di Ponferrada in Spagna

 Fausto Sarrini  DANIELE BENNATI protagonista al campionato mondiale di ciclismo a Ponferrada in Spagna. Il corridore aretino prima ha tirato per la squadra a oltre settanta chilometri, dall'arrivo, poi nonostante abbia speso energie preziose, è arrivato con i migliori, ventunesimo, a soli 7'' dal vincitore, il polacco Kwiatkwoski, a soli 3'' dal gruppetto inseguitore e col tempo dell'ottavo. C'è da dire che Bennati insieme a Colbrelli si è dimostrato il più adatto degli azzurri a questo percorso, ma forse era meglio evitargli di sprecare energie prima. Ha fatto bene, ma poteva anche arrivare in una posizione migliore, perché Bennati ha dimostrato di avere una grande condizione. Professionista dal 2002, Daniele conta ben 50 vittorie in carriera, tra cui due tappe al Tour de France 2007, Castelsarrasin e l’ultima prestigiosa a Parigi, tre al Giro d’Italia 2008 (Milazzo, San Vincenzo, Carpi più la maglia ciclamino della classifica a punti), sei alla Vuelta, di cui tre nel 2007 (la prima a Vigo, a Talaveira de la Reina e l’ultima a Madrid), una nel 2008 a Puertollano, nel 2011 a Vitoria e nel 2012 a Valladolid. Alla Vuelta ha indossato anche la maglia di leader per cinque giorni complessivi e vinto la classifica a punti nel 2007. Tante altre le vittorie, come due Giri di Toscana ad Arezzo nel 2005 e 2010. Da un paio di stagioni, Daniele Bennati non ha più vinto ma cambiando obiettivi ha dimostrato il suo valore di uomo squadra: passista potente e non solo velocista come a volte erroneamente ritenuto, è fra i più efficaci in assoluto per un certo tipo di lavoro, come tirare e «ricucire» ad alta velocità. Per Bennati è stato il terzo mondiale da professionista, dopo Madrid 2005 e Copenaghen 2011 quando giunse quattordicesimo, mentre da neo-professionista fu riserva nel 2002. La Spagna gli porta fortuna, perché oltre ai successi ricordati alla Vuelta, vi ha disputato appunto il primo mondiale da professionista e il primo in assoluto della carriera, da juniores nel 1997 a San Sebastiano.