"Benefit ai medici in cambio di forniture": avviso chiusura indagini a Bolognese

Viaggi e soggiorni nel mirino della Procura di Firenze: al centro i rapporti tra professionisti e 5 imprenditori. Ma lui ha sempre garantito la propria estraneità

Leonardo Bolognese

Leonardo Bolognese

Arezzo, 5 maggio 2016 - C'è anche il primario dei primari fra gli indagati per corruzione per atto d’ufficio nell’inchiesta «Cuore d’oro», guidata dai pm fiorentini Giuseppina Mione e Luca Turco: è lui, Leonardo Bolognese, direttore del dipartimento cardiovascolare e neurologico dell’Asl. Assieme a lui, risulta indagato anche un altro medico aretino, il cardiologo Alessandro Fabiani.

Ieri è arrivato dalla procura l’avviso di chiusura indagini, che spesso è l’anticamera della richiesta di rinvio a giudizio da parte dei pm. Al centro i rapporti fra alcuni medici e cinque imprenditori (Marco e Rudy Bonaccini, Angelo Bernasconi, Vincenzo Cutrona e Massimiliano Collari) molto noti nel settore sanitario come rappresentanti di dispositivi medico ospedalieri. Fra i prodotti riforniti agli ospedali  gli stent coronarici e i pacemaker.

Secondo gli inquirenti gli imprenditori avrebbero garantito vari benefit ai medici per mettere «in vista» i loro prodotti. Non soldi, ma tablet, capi d’abbigliamento firmati, viaggi, cellulari. I Pmi contestano a Bolognese il pagamento di spese per viaggi e soggiorni per un importo di 27mila euro fra il 2007 e il 2014. I viaggi sarebbero stati effettuati con la moglie. Che è però anche lei conosciuta cardiologa. E quindi la difesa ribatte che lei avrebbe potuto ricevere in totale autonomia l’invito. Sulla vicenda il primario comunque ha sempre ribadito la sua assoluta estraneità ai fatti. 

 A FABIANI, invece, gli inquirenti contestano spese viaggio e soggiorno per sé e per i suoi familiari per 1385 euro.