BANCA ETRURIA / Il finanziere Davide Serra smentisce: mai investito in via Calamandrei

L'uomo di affari amico di Renzi era stato messo nel mirino perchè sospettato di aver giocato al rialzo sui titoli delle popolari. Lui ammette solo di aver messo soldi in un istituto che ha fatto aumento di capitale nel 2014

Il finanziere Davide Serra (Lapresse)

Il finanziere Davide Serra (Lapresse)

Arezzo, 13 febbraio 2015 - Algebris Investments, la società londinese fondata da Davide Serra, si difende dagli attacchi che le sono piovuti addosso dopo il varo del decreto che riforma il settore delle banche popolari. "Mai nella storia di Algebris, sin dal primo ottobre 2006, è stato fatto alcun investimento (sia azionario sia in debito subordinato) nel capitale della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio", precisa la società di investimenti londinese.

Col comunicato, il finanziere che è diventato noto alle cronache perchè amico del premier Matteo Renzi pone argini alla ridda di voci che lo vedeva nei panni di uno di coloro che avevano speculato al rialzo sulle popolari dopo il progetto di riforma varato dal governo. In particolare al centro delle chiacchiere c'era Banca Etruria perchè è quella che ha conosciuto nelle scorse settimane il rialzo più spettacolare.

Davide Serra nei giorni scorsi aveva ammesso soltanto di aver investito per acquistare il 2 per cento di una popolare di cui non aveva fatto il nome, specificando solo che aveva partecipato a un aumento di capitale nel 2014. Il che già escludeva Banca Etruria perchè nell'ultimo anno non sono stati deliberati aumenti di capitale. Quello che era stato previsto nel Cda di mercoledì per la prossima assemblea è ovviamente stato bloccato dal commissariamento.