Banca Etruria, i Pm di Roma indagano per ostacolo alla vigilanza. Procura di Arezzo in dirittura finale per l'inchiesta sulla vecchia gestione

Roberto Rossi verso la conclusione indagini per falso in bilancio (Palazzo della Fonte) e ostacolo alla vigilanza a carico degli ex presidente Fornasari e direttore generale Bronchi. Ipotesi rogatorie internazionali nell'inchiesta sull'insider trading di Roma

Roberto Rossi

Roberto Rossi

Arezzo, 14 febbraio 2015 - Su Banca Etruria, appena commissariata, si accendono anche i riflettori dei Pm . Con un'inchiesta a Roma appena abbozzata e una ad Arezzo che invece pare in dirittura di arrivo. Nella capitale, il procuratore aggiunto Nello Rossi, che coordina il lavoro d'inchiesta sulle popolari e l'esplosione in borsa dopo l'annuncio del progetto di riforma del governo, ipotizzerebbe, secondo indiscrezioni autorevoli, per la banca aretina l'ostacolo alla vigilanza. In altre parole, si prefigura lo scenario che gli ormai ex amministratori dell'istituto di credito abbiano rappresentato a Banca d'Italia un quadro non del tutto veritiero sulla situazione patrimoniale e finanziaria di via Calamandrei da agosto, quando fu annunciata la trasformazione in Spa, fino all'11 febbraio, giorno dell'arrivo dei commissari.

L'inchiesta è figlia del fascicolo madre che il procuratore capo di Romna Giuseppe Pignatore aveva aperto nei giorni scorsi in relazione all'ipotesi di insider trading in Borsa dopo le prime voci sulla riforma delle popolari. In questo caso i Pm della capitale sembrano intenzionati a chieder le rogatorie internazionali per capire  quali movimenti siano avvenuti all'estero con riferimento ai titoli delle banche italiane.

Non risulta, invece, che nessuno sia stato iscritto nel registro degli indagati  nel fascicolo su Banca Etruria e nemmeno che ci sia un fascicolo aperto a carico di noti. L'indagine pare ancora nella fase preliminare. I Pm avrebbero chiesto una consulenza a Bankitalia. Da notare che il presidente Lorenzo Rosi e il Cda che lo ha affiancato fino a mercoledì hanno sempre detto di aver agito di conserva con via Nazionale e in effetti da novembre è in corso in banca una nuova ispezione. Come si fa a ipotizzare, dicono fonti interne alla gestione appena commissariata, che potesse venire offerto un quadro distorto quando c'erano gli ispettori in banca?

Ad Arezzo, intanto, dove niente è ancora arrivato dopo il commissariamento, il procuratore Roberto Rossi si appresta a concludere l'inchiesta in cui sono indagati per falso in bilancio l'ex presidente Giuseppe Fornasari (non si è ripresentato in lista nel rinnovo delle cariche di maggio anche perchè Bankitalia lo aveva preteso per le indagini a suo carico) e l'ex direttore generale Luca Bronchi. Il caso è quello della società Palazzo della Fonte, in cui era stato concentrato il patrimonio immobiliare dell'istituto, con passaggi che a dire degli ispettori di Banca d'Italia dell'epoca (si parla di un anno fa) e della procura prefiguravano appunto una distorsione dei conti. Rossi sarebbe in procinto di concludere le indagini, non si sa ancora con quale esito. Se fosse un avviso di chiusura indagini, sarebbe l'atto che di solito prelude a una richiesta di rinvio a giudizio dinanzi al Gip, che deve poi decidere sul processo.