Banca Etruria, caos risparmiatori. E la Federconsumatori annuncia esposto in Procura

Ferrari: "Chi ha provocato questo stato di cose dovrà risponderne"

Pietro Ferrari

Pietro Ferrari

Arezzo, 25 novembre 2015 - Era nell'aria e stamattina è arrivata praticamente la conferma. La confederazione generale dei consumatori ha annunciato la class action contro Banca Etruria. Per il momento la prima sezione di Confconsumatori a muoversi è stata quella grossetana e lo ha annunciato in una nota di cui di seguito si pubblica il testo. 

"Con lo stato di dissesto della Banca Etruria decretato dalla Banca d’Italia, quest’ultimo organo di vigilanza ha decretato la trasformazione delle obbligazioni subordinate (emesse principalmente dall’anno 2011 in poi) in capitale azzerandone il valore e l’esigibilità. In buona sostanza lo sportello grossetano della Confconsumatori è stato informato da diversi obbligazionisti della sconcertante scoperta, ovvero anziché aver comprato un titolo remunerativo (obbligazione ovvero debito della banca) hanno visto così perdere tutto il loro investimento per via del dissesto della banca (condizione prevista dall’emittente del titolo). Questo vale solo per le obbligazioni subordinate ma non per le altre obbligazioni che saranno soddisfatte dalla nuova società. Occorre però valutare caso per caso la modalità di vendita fatta dalla Banca. Infatti si tratta in soldoni di strumenti finanziari complessi che non avrebbero dovuto essere venduti a privati e piccoli risparmiatori ma destinati a tipologie di investitori particolarmente qualificati. Oltre tutto il “piazzamento” di tale titolo andava preceduto da uno specifica informativa sull’elevato rischio dell’investimento ovvero sul rischio di poter perdere sia la remunerazione che il capitale investito. Dunque la cessione a piccoli risparmiatori (famiglie) di questi titoli può essere avvenuta (va valutato caso per caso) con violazione degli obblighi informativi e valutativi (della compatibilità dell’investimento col profilo di rischio) previsti dal T.U. di intermediazione finanziaria e direttiva mifid.Ovviamente la Confconsumatori interverrà nei confronti della Banca d’Italia e Ministero dell’Economia per sostenere le ragioni dei piccoli risparmiatori". 

Per quanto riguarda Arezzo, il presidente di Federonsumatori Pietro Ferrari annuncia: "Non siamo convinti della class action. perché per come è strutturata la normativa in Italia non crediamo possa funzionare. Stiamo pensando di fare un esposto circostanziato alla Procura della Repubblica contro tutto il consiglio di amminsitrazione che ha portato a questo stato di cose. Contestualmente proporremo un'azione di responsabilità che sia a tutela di coloro che ci hanno rimesso i loro risparmi. La class action, inoltre, andrebbe a confliggere con altri aspetti, prima tra tutti la tutela dei posti di lavoro. L'azione di responsabilità, invece, sarà esperita chiedendo al management di restituire il mal tolto".