Badia Prataglia, una decina di profughi in paese. Il primo arrivo dopo mesi di proteste

Il paese prima aveva combattuto contro il progetto dei 100 profughi, a colpi di manifestazioni e sit-in. Una serrata dei negozi e tutti davanti alla prefettura con tanto di cartelloni

I profughi

I profughi

Arezzo, 6 ottobre 2015 - Sono arrivati una decina nella notte. Dopo mesi di proteste a Badia Prataglia i primi 10, forse 12,  migranti hanno varcato la porta della pensione Bellavista

Badia Prataglia che prima aveva combattuto contro il progetto dei 100 profughi, a colpi di manifestazioni e sit-in. Una serrata dei negozi e tutti  davanti alla prefettura con tanto di cartelloni. Il soggetto che aveva vinto l’appalto era la Domus Caritatis, una di quelle grandi coop che operano nel settore un po’ ovunque. «Non più di 25» tuonò Savero Ordine e i badiesi tutto sommato non la presero male.

Poi il silenzio. La Domus uscì dal bando nonostante la pensione Bellavista fosse già, a spese loro, prontissima per l’accoglienza. Poi dall'estate la polemica con Poppi  («Perchè tutti da noi?») e quella dei due alberghi. E 25 diventa un numero non sostenibile. «Anche perchè in questo periodo sono diminuite le forze dell’ordine nel nostro territorio»  racconta Andrea Betti, noto albergatore del luogo.

Qualche passo oltre l’albergo di Bettti, c’è quello della famiglia Mulinacci. Una struttura storica, meta dall’inizio del secolo scorso di turisti abbienti. L’attività non tira più e ha deciso di destinare la struttura all’accoglienza dei profughi. Apriti cielo. Intanto domani il prefetto dovrebbe fare visita alla frazione casentinese, per toccare con mano la situazione.