Azioni e bond subordinati azzerati: la reazione rassegnata dei titolari

Ma non c'è nessuna fuga dai depositi. L'atmosfera del giorno dopo nelle filiali: sapevamo già di aver per le mani titoli senza valore. I correntisti invece sono tranquilli

Banca Etruria

Banca Etruria

Arezzo, 23 novembre 2015 - Il valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria è praticamente azzerato da quando il consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto che istituisce le new bank per gli istituti di credito in crisi: oltre a Bpel, Banca Marche, Cariferrara e Carichieti. Di fatto i titoli di proprietà e i bond più a rischio sono da ieri sera carta straccia.

Gli azionisti aretini sono «rassegnati», ma nel primo giorno dopo il decreto salvabanche nessuna corsa allo sportello per la chiusura di conti o per effettuare maxi-prelievi dai depositi. È questa l'atmosfera che si respira agli sportelli di Banca Etruria, ad oggi Nuova Banca Etruria, all'indomani del decreto del Consiglio dei Ministri che ha salvato dal rischio default quattro banche italiane, tra cui proprio l'istituto aretino.

«Già sapevamo da tempo che sarebbe successo - commenta un azionista fermato ad Arezzo fuori dalla sede centrale della banca - e che dunque avremmo perso molto del nostro, oggi ho completamente assorbito il colpo». E non è difforme l'opinione di un secondo cliente della banca. «Nella maggior parte dei casi gli azionisti sono anche correntisti - spiega - perché diventare socio garantiva a suo tempo una serie di agevolazioni. Chi voleva chiudere i conti lo ha già fatto nello scorso inverno quando la banca fu commissariata».

Ma, fra i clienti in fila, c'è anche chi non era informato di quanto accaduto ieri: «sono stupito, non sapevo niente, comunque a me non cambia niente», spiega un correntista, la cui posizione non viene intaccata dai provvedimenti assunti ieri. A piccola, parziale soddisfazione per chi invece ha subito perdite è che la media dei 'rossì, fanno sapere dall'associazione «Amici di Banca Etruria» è di poche centinaia di euro ad azione (217 milioni di azioni) per ogni singolo socio.