"Pensavo di morire": uno dei dipendenti del forno racconta l'assalto armato a Meleto. Comune e categorie: ora basta

"Ho aperto la porta e mi sono ritrovato la pistola in faccia. Due hanno provato a fuggire, bloccati". Ascom: "Il commercio chiede sicurezza". Sindaco in campo

Il titolare con il ,suo dipendente

Il titolare con il ,suo dipendente

Arezzo, 1° luglioo 2015 - Hanno suonato il il campanello del laboratorio poco dopo mezzanotte. All’interno i dipendenti dell’antico Forno Canu di Meleto, nel comune di Cavriglia, al lavoro per preparare pane e dolci.

Momenti che ora ci racconta uno dei dipendenti rimasti bloccati in balìa dei banditi. "Pensavo di morire: mi sono trovato la pistola spianata in faccia, terribile". Il tentativo di fuga di due dipendenti, la spinta che lo ha fatto cadere. "Chiusi nel bagno sentivamo i colpi secchi per sfondare gli armadi".

Tre banditi incappucciati che, armi in pugno, hanno legato e imbavagliato il personale chiudendolo in bagno. Liberi,  hanno arraffato il possibite, in testa i soldi depositati nel fondo cassa. I dipendenti in bagno e i banditi in casa.

Improvvisamente è partita la suoneria di un forno che li ha messi in allarme e hanno deciso di svignarsela. Il personale imbavagliato è riuscito a liberarsi, ha sfondato la porta della stanza dove era rinchiuso e ha dato l’allarme, chiamando il proprietario del negozio, Alessandro Canu, e i carabinieri.

I testimoni, sotto choc, hanno raccontato quello che era successo. I malviventi avevano un accento straniero. Le forze dell’ordine, però, si sono avvalsi anche dell’utilizzo di alcune telecamere, una delle quali su un capannone vicino a quello oggetto della rapina.

«E’ il terzo furto in due anni» dice amareggiato, Canu. L’ultimo alcuni mesi fa, nel negozio  a Montevarchi . «Ci sentiamo indifesi – dice Canu – Comunque ho fiducia nell’operato delle forze dell’ordine».