Asl di area vasta, da oggi insediati i nuovi commissari. Desideri: "Nessuna riduzione di servizi"

Branka Vujovic, ex direttore sanitario, sarà il vice commissario ad Arezzo

Desideri

Desideri

Arezzo, 1 luglio 2015 - Prende il via da oggi la nuova organizzazione del servizio sanitario regionale e muove i primi passi l’Asl di area vasta. Come è oramai noto la Asl di Arezzo verrà accorpata con quelle di Siena e Grosseto, ma dovremo aspettare altri sei mesi, fino al gennaio del 2016, per vedere pienamente operativo il nuovo assetto. Intanto, da oggi, a seguito del Decreto firmato ieri sera dal presidente Enrico Rossi, scompaiono le figure di vertice delle singole asl (direttore generale, sanitario, amministrativo e sociale) e scattano le nomine dei tre commissari chiamati a gestire il passaggio dalle attuali 12 Asl alle tre nuove grandi Aziende sanitarie locali (una per ciascuna Area vasta) previste dalla legge di riforma della sanità approvata dalla Regione nel marzo scorso. Enrico Desideri, come già annunciato dal governatore Enrico Rossi alcune settimane fa, è il commissario unico della nascente Asl di Area Vasta della Toscana Sud-Est, mentre Branka Vujovic, ex direttore sanitario, è il suo vice commissario per la Asl di Arezzo. Ruolo che a Siena sarà ricoperto da Enrico Volpe ed a Grosseto da Daniele Testi. Sempre in sede di Area vasta Desideri sarà chiamato a raccordarsi con il direttore per la programmazione, Monica Piovi. Commissari e vice commissari decadranno tutti il 31/12/2015 poiché dal 1 gennaio 2016 saranno infatti costituite le tre grandi nuove Asl, una per ciascuna Area vasta. A prescindere da quale sarà la sede della nascente Asl di Area Vasta (Rossi ha detto pubblicamente che sarà Arezzo, ma non c’è ancora niente di ufficiale) il commissario unico Desideri, dividerà il suo tempo e le sue attenzioni in modo uniforme tra le tre Asl: due giorni ad Arezzo e altrettanti nelle due restanti province di Siena e Grosseto, lasciando la gestione della ex Asl aretina nelle mani del suo vice commissario Branka Vujovic, che sarà anche il punto di riferimento in sede locale per tutti i soggetti di riferimento, interni ed esterni all’azienda. Le dichiarazioni e gli intenti di Desideri Dal punto di vista operativo Desideri dice di avere le idee chiare: “I cambiamenti che si prospettano non devono allarmare i cittadini poiché non ridurremo i servizi in essere. Ove possibile cercherò di snellire e specializzare l’area amministrativa, promuoverò lo sviluppo della ricerca e della formazione collaborando, sono certo, in modo proficuo con l’università di Siena. La sfida è grande – afferma ancora Desideri - ma non si vincerà accorpando e riducendo i servizi, sia perché queste politiche non rientrano nelle linee di indirizzo regionale, sia perche la nostra area vasta ha una logistica ed una dimensione che non lo rendono neppure pensabile. Così come non sono previste chiusure dei piccoli ospedali, assicura. Naturalmente, dovremo cercare di reinterpretare strategie e ruoli delle piccole strutture per adeguarle meglio ai contesti di riferimento, evitando il più possibile sprechi e duplicazioni che pure sono presenti. Un campo di efficientamento ed insieme di crescita e specializzazione è sicuramente quello tecnico amministrativo, laddove ad esempio l’unificazione della gestione economico finanziaria può liberare risorse per migliorare il controllo di gestione e la contabilità analitica della grande azienda che avrà un bilancio di quasi un miliardo e settecento milioni (1.670), circa 10.000 dipendenti e una estensione territoriale superiore a 12.000 km quadrati, più grande della regione Marche per capirsi. Ma l’obiettivo più ambizioso, il target più forte con cui Desideri intende caratterizzare la sua futura gestione (precisando subito che intende farlo assieme ai sindaci ed ai professionisti!) saranno nuovi approcci per dare solidità e certezze ai percorsi diagnostico terapeutici, in particolare quelli di raccordo fra ospedale e territorio. ​“Questi percorsi, sottolinea Desideri, non possono essere affidati al buon cuore o alla disponibilità dei singoli professionisti. Vanno codificati, contestualizzati e personalizzati, offrendo sia in ambito territoriale, leggi case della salute, sia in ambito polispecialistico- ospedaliero, strumenti tecnologici, informatici e di telemedicina in grado di assicurare il raccordo fra i clinici, la presa in carico nelle 24 ore e, soprattutto, equità di accesso a tutti i cittadini, siano essi residenti ad Arezzo, Siena o Grosseto. Lo Stewart, il tutor del cittadino in questi percorsi dovrà essere il medico di famiglia e, come ha detto giustamente il nuovo assessore, dobbiamo puntare a superare l’attuale sistema di prenotazione, arrivando ad assicurare sia nei poliambulatori dell’ospedale che nelle Case della salute, che chi prescrive una prestazione specialistica sia messo in condizione di assicurare anche la sua prenotazione”. “Ho già fissato per le prossime settimane i primi incontri con i presidenti delle conferenze dei sindaci, gli uffici di direzione delle aziende sanitarie e lavorerò in continuo raccordo con i vicecommissari che naturalmente costituiranno ognuno la sede privilegiata di interlocuzione dei soggetti di riferimento dei rispettivi territori”.