Nuova stazione Tav: sale l'ipotesi Cortona, Perugia verso l'alleanza con Siena?

Caso Freccia Rossa: resta ancora la soluzione di Ristradella, la più vicina alla città, ma l'eventuale convergenza delle "cugine" cambierebbe le carte in tavola

I Freccia Rossa appesi alla nuova Stazione

I Freccia Rossa appesi alla nuova Stazione

Arezzo, 20 maggio 2016 - Il triangolo sì, al contrario di Renato Zero, l’avevano considerato. Sapevano insomma i sindaci delle tre città capoluogo interessate alla futuribile stazione dell’alta velocità ferroviaria, che la decisione sulla sede sarebbe dipesa anche dalle loro alleanze e dalle loro scelte. E adesso pare che anche Perugia si stia spostando dalla parte di Siena e di Cortona, cioè sulla localizzazione di Farneta-Creti, bypassando la soluzione che piace di più ad Arezzo, ovviamente quella che starebbe alle porte della città, a Ristradella-Manziana.

Il che farebbe pendere decisamente la bilancia verso il piatto che meno è gradito al sindaco Ghinelli come al suo predecessore Fanfani, ossia quello della Valdichiana. Perchè se è chiaro che l’ultima parola l’avranno i tecnici e le Ferrovie dello Stato, il parere dei Comuni di maggior importanza pesa, eccome se pesa. Conviene, innanzitutto, riassumere lo stato dell’arte.

La commissione che le due Regioni, Toscana e Umbria, avevano insediato dopo la proposta della stazione MedioEtruria (sul modello della MedioPadana) lanciato a suo tempo dall’assessore regionale ai trasporti, l’aretinissimo Vincenzo Ceccarelli, ha concluso i suoi lavori a settembre scorso indicando due siti possibili: la periferia di Arezzo, appunto, dove la linea lenta e quella veloce si toccano, a RistradellaManziana appunto, e Creti-Farneta, nel comune di Cortona. Scartate tutte le altre possibilità a cominciare da quella di Montallese, dalle parti di Chiusi, con grande scorno dei politici senesi che l’avevano sponsorizzata.

Da allora il dossier galleggia a mezz’aria, perchè una sede bisognerà pure indicarla, ma le tre province (e i comuni capoluogo) non sono affatto d’accordo fra loro. A Ceccarelli non dispiace la soluzione Arezzo, ma non sarà lui a contraddire il lavoro dei tecnici o la volontà della maggioranza. Ghinelli invece aveva indicato in Ristradella-Manziana l’unica scelta che Palazzo Cavallo potesse sottoscrivere. Sembrava fino a qualche mese fa, che anche l’Umbria e Perugia potessero schierarsi su questa linea. Ai cugini d’oltre confine interessava un accesso alla Tav soprattutto in direzione Firenze-Milano (verso Roma sono coperti da Orvieto e Orte) e quindi si ipotizzava che gradissero una stazione il più possibile a nord.

La periferia di Arezzo appunto. Siena, invece, caduta l’ipotesi Montallese era schierata decisamente per Cortona, ma pareva destinata a rimanere sola, il che ne indeboliva la posizione. Ora però, negli ambienti politici sia toscani che umbri si parla insistentemente di un salto della quaglia di Perugia, che sarebbe decisa a spostare le proprie preferenze verso Creti-Farneta, ovvero la soluzione della Valdichiana. E se così fosse il gioco delle alleanze ribalterebbe gli scenari, che finora vedevano favorita (di poco) Ristradella-Manziana.

Restano i pregi e i difetti dei due siti per come erano stati disegnati a suo tempo dalla commissione tecnica delle due Regioni: Creti-Farneta è attualmente la migliore per lo scambio gomma-rotaia, perchè a due passi c’è il raccordo Siena-Perugia che dà facile accesso anche all’Autosole. Arezzo, invece, offre migliori prospettive per lo scambio rotaia-rotaia perchè consentirebbe il trasferimento istantaneo dai treni locali ai Freccia Rossa e simili. Un’ulteriore carta potrebbe offrirgliela il completamento di Due Mari e nodo di Olmo, che consentirebbe anche un passaggio più veloce da gomma a binario e viceversa. La partita, insomma, è ancora tutta da giocare.

di Salvatore Mannino