Uno spazio al Forum Risk
Arezzo, 24 novembre 2015 - Oltre mille i relatori e più di 400 sono gli abstract scientifici preparati da team di infermieri e medici. Si apre oggi il decimo Forum Risk Management in sanità al Centro Affari: sperava nella giornata di apertura di ospitare anche il ministro della salute Lorenzin, che invece si dovrebbe collegare in teleconferenza. Ci saranno invece domani al palaffari Stefania Saccardi, assessore regionale alla sanità che illustrerà la proposta di legge sul riordino della sanità in Toscana e il vice ministro delle Politiche agricole e alimentari Olivero. «Un successo senza precedenti, segno questo che - afferma Vasco Giannotti gran patron del Forum e Presidente della Fondazione Sicurezza in Sanità - il cambiamento viene proprio da chi, quotidianamente è impegnato in prima linea, negli ospedali e nelle strutture sanitarie del territorio. Con le 1.000 relazioni e con gli abstract, si cercherà di proporre buone pratiche e soluzioni».
I temi caldi, le reti cliniche integrate per la gestione ottimale delle malattie croniche, la promozione della salute, l’importanza delle vaccinazioni, la sicurezza nel percorso nascita e nel percorso pediatrico. E ancora, l’innovazione tecnologica a supporto delle aziende sanitarie, la lotta agli sprechi. Sarà il professor Paolo Sassone Corsi ad aprire il decimo Forum Risk Management. Direttore del Centro di Epigenetica dell’Università della California, Irvine, parlerà su «Ricerca in epigenetica: influenza dei fattori ambientali nella salute». A seguire è previsto l’intervento del Professor Arrigo Cicchetti - Direttore Altems, Università Cattolica del Sacro Cuore sul tema: «Innovazione tecnologica e sostenibilità». L’ultima lezione magistrale sarà tenuta dal Professor Peter Lachman Direttore qualità e sicurezza del Great Ormond Street Hospital di Londra sul tema: «nuove frontiere per la sicurezza del paziente».
«Il Forum è sempre di più l’Agorà del «sistema Sanità» – conclude Giannotti – e la presenza di personaggi illustri come quelli citati non può che rappresentare il punto di arrivo di un lungo lavoro che stiamo facendo da dieci anni. La sanità italiana deve cambiare con il contributo di tutti: medici, infermieri, amministrativi, tecnici e scienziati».