Sette cinghiali sorpresi domenica "a spasso" vicino alla multisala: e ora è allarme anche in città

Per Coldiretti vanno abbattuti ma gli animalisti insorgono: «Esiste la telecontraccezione»

Cinghiali in strada

Cinghiali in strada

Arezzo, 13 ottobre 2015 - Erano a spasso vicino alla multisala. Forse perché la domenica è il giorno del cinema, forse puntando sugli sconti famiglia per godersi un film. Sette cinghiali, sorpresi ad attraversare la strada al buio, in piena via Setteponti.

Poco dopo le 19, in pieno centro abitato a due passi dalla ferrovia e dal distributore di benzina, attraversano indisturbati, un’intera famiglia con i piccoli al seguito. L’autista inchioda, rischiando di travolgere gli animali e di creare un tamponamento a catena.

I cinghiali sono arrivati in città, voltando le spalle anche loro alla campagna, e ora l'allarme classico tiene banco. Sono 80mila gli ungulati presenti solo sul territorio provinciale,il doppio di quelli che in realtà dovrebbero trovarsi in giro a pascolare. Nei campi vengono calcolati danni da un milione di euro. 

Cosa propongono gli agricoltori? Una legge obiettivo regionale per abbattere i capi. «Andrebbero dimezzati - aveva detto qualche giorno fa il presidente di Coldiretti Tulio Marcelli - e ci aspettiamo dalla Regione una legge-obiettivo».  Ma la pensano diversamente sul metodo gli ambientalisti aretini.

Come dovremmo agire? «Semplice - dice Bruna Monami di Leal la lega anti vivisezione di Arezzo - Basta allevamenti, basta ripopolamenti, basta foraggiamenti. Il cinghiale infatti viene prodotto in allevamenti intensivi ed estensivi per ripopolamenti venatori e scopi alimentari. Creano un animale disturbato. I cacciatori chiedono i ripopolamenti e i cinghiali si diffondono. Un metodo alternativo  è quello della telecontraccezione, iniettando a distanza il vaccino».