Antonio Bassolino assolto con formula piena dall'accusa di falso sulla vicenda del casale di Cortona. Stessa sentenza per l'ex deputato Pino Petrella che era accusato anche di corruzione, reato prescritto

E' stato il giudice Gianni Fruganti a pronunciare la sentenza sulla vicenda della villa di Farneta per l'ex governatore della Campania. Prescritto anche il reato contestato ad un ex funzionario del Comune di Cortona

Il giudice Gianni Fruganti

Il giudice Gianni Fruganti

Arezzo, 25 luglio 2014 - Assolto. Assolto per non aver commesso il fatto, che è la dizione della vecchia formula piena. Assolto dal reato di falso,l'unico che gli era rimasto attaccato addosso sulla vicenda del casale che lo aveva visto da tempo sul banco degli imputati. Assoluzione piena per Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli ed ex governatore della regione Campania, e per l'ex deputato Ds Pino Petrella.  Petrella che era imputato anche per corruzione insieme ad un funzionario del Comune di Cortona, Alvaro Fabrizi: per entrambi è scattata la prescrizione, l'impossibilità cioè a procedere in ordine al reato su una somma di 30 milioni di lire, "perché estinta per intervenuta prescrizione". E ordinato il dissequestro della casa, che è in localuità Case Sparse di Farneta.  E' stato il giudice Gianni Fruganti a leggere la sentenza che chiude una vicenda che si trascinava ormai da tanti anni. 

''Non ho mai posseduto ne' posseggo case a Cortona. Quel casale e' di proprieta' dell'onorevole Petrella e della sua famiglia ed e' sempre stato abitato esclusivamente da loro. Il gip di Arezzo ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dallo stesso pm confermando cosi' la mia totale estraneita' ad un'ipotesi di corruzione nei confronti di un dirigente del comune''. Lo aveva detto, in una nota nel corso del processo, l'ex presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, rinviato a giudizio dal gip del Tribunale di Arezzo per falso. ''Sono invece stato rinviato a giudizio per una licenza di abitabilita' del fabbricato avvenuta su certificazione di un consulente tecnico, amico dell'Onorevole Petrella e di sua moglie, e a me totalmente sconosciuto. Sono certo che come e' gia' avvenuto per la corruzione sara' dimostrata, nel corso del giudizio, la mia totale estraneita' anche a questa accusa di falso'', aveva concluso Bassolino Per l'ex sindaco, protagonista in Campania di una lunga stagione politica, l'accusa sopravvissuta  e per la quale il Gip Piergiorgio Ponticelli lo aveva mandato a processo era quella di falso, in pratica per aver indotto il progettista a certificare una conformità al progetto originale che invece secondo gli inquirenti non c'era.

Un reato che nell'ipotesi processuale sarebbe avvenuto in concorso con l'ex deputato Ds Pino Petrella e un architetto responsabile dei lavori, quello che mise la firma sulla dichiarazione di conformità. Ora la sentenza che chiude la vicenda.

Ancora più pesanti erano le accuse carico degli altri protagonisti della vicenda. Petrella e l’architetto Alvaro Fabrizi, già capo dell’ufficio edilizia del Comune di Cortona. Il primo, secondo la ricostruzione fatta dalla Procura, sarebbe stato il corruttore e il secondo il corrotto, quello che avrebbe chiuso gli occhi e intascato soldi per non vedere le irregolarità nella ristrutturazione della villa. Ma su questo è scattata la prescrizione. L'inchiesta era nata dalle carte trasmesse ad Arezzo dalla procura di Napoli.