Anche ad Arezzo il caffè sospeso, paghi uno e l'altro lo regali

L’iniziativa dei titolari di «Tuttapizza» in via Guido Monaco

MANO TESA  Mario ed Elena titolari di «Tuttapizza» che hanno voluto portare ad Arezzo il caffè sospeso

MANO TESA Mario ed Elena titolari di «Tuttapizza» che hanno voluto portare ad Arezzo il caffè sospeso

Arezzo,31 luglio 2015 - Quella del caffè sospeso a Napoli è ormai una tradizione. Funziona in questo modo: quando si va al bar, se si hanno voglia e disponibilità, si lascia caffè pagato, in sospeso appunto. Non c’è nessun destinatario particolare, quella tazzina è destinata a chi non ha risorse per concedersi quel piccolo piacere quotidiano.

La prassi è talmente consolidata che non è infrequente, nei bar della città partenopea sentire la frase: «C’è un caffè per me?», per il barista è il segnale,: la tazzina lasciata in omaggio ha trovato il suo destinatario.

Una frase che adesso possiamo sentire anche ad Arezzo. Da «Tuttapizza Mario ed Elena» di via Guido Monaco, infatti, da alcuni giorni i titolari hanno deciso di imitare l’esperienza che ha avuto tanto successo all’ombra del Vesuvio e dare la possibilità ai propri clienti di lasciare il famoso «caffè sospeso».

E non poteva che essere un napoletano, aretino d’adozione, l’artefice dell’iniziativa. Mario Mennella, titolare del locale assieme alla moglie Elena, ha pensato di portare anche in città questa tradizione ed è lui stesso a spiegare il perché: «Erano ormai mesi che pensavo di importare questa usanza, a Napoli è un rito.

La tazzina di caffè al mattino o dopo pranzo è considerata quasi un diritto ma, lo sappiamo, non tutti possono permettersi di andare al bar, quando la crisi bussa quei piccoli piaceri sono i primi a rimetterci. Allora, con l’appoggio di mia moglie, ho deciso di provare a fare la stessa cosa anche ad Arezzo. In fondo, una tazzina di caffè è qualcosa di poco costoso, alla portata di tutte le tasche, chiunque può fare questo genere di regalo. Allo stesso tempo, un regalo del genere piace a chiunque, dona un momento di relax e un sorriso, anche se magari le cose non stanno andando benissimo, in generale».

Come hanno accolto gli aretini questa novità: «L’abbiamo introdotta da poco, magari la clientela deve ancora abituarsi. Si tratta comunque di un esperimento, vedremo come andrà, a me farebbe piacere che il caffè sospeso prendesse piede anche qui». Un sorso di caffè, una scorsa al giornale e magari anche la gentilezza di un sorriso. Perché queste piccole gioie sono davvero alla portata di tutti.