Allergie, quasi 40mila aretini col raffreddore da fieno

Questo è il periodo nero per pollini e cipressi. I consigli del medico per difendersi dai malanni di stagione

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Arezzo, 21 aprile 2015 - I reffreddori da fieno e le intolleranze aumentano. Riguardano quasi 40mila aretini le allergie di primavera. Questa infatti è alta stagione di antistaminici e fazzoletti. Le riniti allergiche sono in costante crescita e colpiscono sempre più i giovani. Motivo? «Colpa dell’inquinamento che fa impazzire il sistema immunitario - spiega il dottor Dario Grisillo Segretario provinciale dei medici di medicina generale - l’allergia è una reazione esagerata dell’organismo ai vari allergeni sempre più diffusi. Esistono tuttavia allergie perenni come quelli dovute a polveri da casa e peli di animali e ci sono le stagionali come quelle che iniziano ora. In Toscana il cipresso da gennaio a marzo, e da adesso a giugno le graminacee». Ma l’elenco è lungo. I principali allergeni primaverili sono i pollini delle graminacee (da aprile a giugno), della parietaria (da marzo a ottobre), le composite (ad esempio l’ambrosia, da luglio a settembre), le betullacee (da gennaio a maggio), le oleacee (da maggio a giugno) e il cipresso (da febbraio a fine marzo).

Negli ultimi anni si registra un incremento dei soggetti che soffrono di pollinosi da cipresso, un tipo di allergia che riguarda soprattutto i più piccoli: nel centro Italia si stima che 1 bambino su 10 ne soffra e in generale quattro italiani su 10 combattono con le allergie primaverili. «La sintomatologia è molto fastidiosa ma non pericolosa salvo non sia collegata a un’asma - continua il dottor Grisillo - si diagnostica con test specifici per identificare gli allergeni e l’eventuale asma. Una diagnosi che fa il medico di medicina generale che eventualmente chiede il supporto dello specialista. La prima cura è non venire a contatto con l’allergene: nel caso di polvere e peli di animali si eliminano tappeti, tende e si cerca di non tenere animali in casa ma in giardino. Diverso per gli allergeni stagionali: per quanto riguarda le graminacee si dovrebbero evitare scampagnate e prati. La terapia è quella desensibilizzante ma va valutata caso per caso perchè può dare reazioni collaterali. Per questa terapia infatti si usa lo stesso allergene per allenare l’organismo a difendersi». Ma lo scudo più diffuso restano i farmaci antistaminici. «Di solito si usa un antistaminico che va prescritto dal medico di famiglia - continua Grisilllo - e la logica vorrebbe che in base ai calendari dei pollini si iniziasse la cura prima dello scatenarsi delle allergie, perchè l’antistaminico non è un’aspirina e chi usa il fai da te sbaglia. La maggior parte delle persone lo assume ad allergia scatenata e quindi è meno efficace. Il consiglio è quello di consultare il medico e iniziare la terapia antistaminica per tempo. Mentre la terapia per l’asma con farmaci inalatori è diversa e va sempre prescritta». Tradotto non dobbiamo prendere antistamincii solo nelle giornate più nere del raffreddore. «L’antistaminico è una terapia che deve durare per il tempo che durano gli allergeni».