Uccisa dalla meningite: il giorno dell'addio. Striscioni dei tifosi, parlano gli amici: oggi i funerali

La foto gigante col suo cane e centinaia di persone intorno a lei e alla sua famiglia. Profilassi oltre quota 300, 1000 telefonate di informazioni / I CASI NEL 2015 / LA REGIONE PRONTA A NUOVE INIZIATIVE

Due immagini di Anna Limongello

Due immagini di Anna Limongello

Arezzo, 20 aprile 2015 -  E' il giorno del dolore in Valdarno. In Valdarno e non solo. Perché in tanti, da una parte all'altra della Toscana, si erano appassionati al dramma improvviso, fulminante di Anna, la commessa di 31 anni colpita dalla meningite. Ma Anna, Anna Limongello, non ce l'ha fatta: è morta nell'ospedale di Montevarchi, dopo appena due giorni di agonia.

Ieri centinaia di persone le si sono strette intorno, nella camera ardente dominata dalla foto con il suo cane e da quella che ne ricorda a tutti il sorriso. Oggi i funerali: alle 15, nella chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù, celebrata da don Francesco Rosi. L'addio ad Anna. Quello che gli hanno dato i tifosi della Sangiovannese, quello che gli hanno dato i tifosi del Montevarchi, uniti per una volta. Dal dolore e dal suo sorriso.

"Era determinata e dolcissima" racconta un'amica. "Si era messa a lavorare subito dopo aver finito la scuola e non ha mai smesso. Negli ultimi tempi con un obiettivo: risparmiare per poter iniziare la vita insieme con il suo fidanzato. C'era riuscita, come le riusciva tutto". Non ha previsto l'assalto della malattia, l'incubo della meningite.

Il Valdsarno è sotto choc. Sotto choc Mentre prosegue l'assalto per la profilassi. Sono oltre trecento le persone che si sono sottoposte a profilassi antibiotica come misura precauzionale da un possibile contagio batterico di meningite da meningococco di tipo C. Tra loro i sanitari  venuti in contato con lei. I familiari. Gli amici che avevano avuto contatti diretti, i colleghi di lavoro. Poi altre persone che hanno motivato la loro vicinanza nei 10 giorni precedenti.

A questo punto il periodo di possibile contagio si va esaurendo. La giovane donna ha lavorato fino al 12 aprile per poi andare in ferie. E infatti nelle ultime ore è fortemente rallentato il trend di coloro che hanno chiesto di sottoporsi a profilassi e anche di coloro che hanno letteralmente preso d’assalto le strutture sanitarie per avere informazioni. Da ogni parte della provincia di Arezzo, ma anche da quella di Firenze, Siena e Prato, le chiamate soprattutto alla Continuità Assistenziale (ex guardia medica) per avere dettagli.

Molte di queste chiamate si sono risolte chiarendo i termini del possibile contagio. Dall’Azienda Sanitaria un ringraziamento va a quanti hanno collaborato fin dalle prime ore ad individuare i soggetti per i quali si rendeva necessaria la profilassi. I familiari in primo luogo. Poi gli amici e i colleghi di lavoro. Sono arrivati i messaggi dell'assessore regionale Marroni, del direttore della Usl Desideri. Mentre monta il caso meningite, oggi ci sarà un incontro urgente sull'escalation della malattia.

Ma al centro resta il dolore. Il dolore muto della famiglia, i genitori, il fratello e la sorella: devastante vedere una figlia vitale e dinamica come Anna spegnersi per qualcosa che era iniziato con un attacco di febbre in apparenza come tanti altri. Il dolore stordito degli amici. Avevano affollato la bacheca Facebook della ragazza di messaggi, di incitamenti, provando a far arrivare attraverso i social quello che non poteva arrivare in diretta, a lei, ricoverata nel reparto di rianimazione della Gruccia.

Il dolore dei colleghi di lavoro. Il negozio dove lavorava, "Piazza Italia" nella galleria commerciale dell'Ipercoop, alla notizia rimbalzata poco dopo le 18, ha chiuso la serranda con largo anticipo. Un bel gesto: no, lo "spettacolo" non può andare avanti come se niente fosse successo. E quella serranda calata con dolore diventa il simbolo dello strazio di chi è rimasto sconvolto dalla fine di questa ragazza valdarnese.

Queste persone – si legge nella nota della Asl – pur essendo considerate a bassissimo rischio, possono ottenere informazioni rivolgendosi ai seguenti numeri telefonici: 055.9106350 – 055.9106482 – 055. 9106271 – 055.9106353, dalle 8,30 alle 12,30, oppure chiamando il centralino 055.91061. In altri orari è comunque possibile rivolgersi alla guardia medica della zona valdarno.