"Ad Arezzo Wave la musica del diavolo": padre Serrotti boccia dall'altare il rock e attacca Valenti. Che va al contrattacco: "Ho chiamato in curia per protestare"

L'omelia domenica mattina a Santa Maria del Sasso a Bibbiena. "Non ce l'ho con Mauro - corregge il domenicano - ma parte del rock ha contenuti satanici. E basta con le mamme a caccia di autografi con i figli"

Padre Giovanni Serrotti

Padre Giovanni Serrotti

Arezzo, 26 luglio 2014 - E' al mare Silvia, la parrocchiana che ha sollevato il vespaio. Ma domenica alle 8 era alla del santuario di Santa Maria del Sasso, a Bibbiena. «E ho ascoltato le incredibili parole del sacerdote», racconta. «Ha detto che si stupiva di come ad Arezzo Wave le mamme raccogliessero gli autografi dei loro bambini per le star del rock, quando il rock è per la maggior parte musica del diavolo. Ha aggiunto che Valenti, l’organizzatore del festival, è uno dei responsabili della diffusione della musica satanica». Ill sacerdote è un domenicano, padre Giovanni Serrotti. A lungo ha diretto Tele San Domenico e le sue prese di posizione non hanno mancato di far discutere. L’ultima riguardò il caso di Luigi Spaccarotella, il poliziotto in carcere per la morte di Gabbo, per il quale il religioso organizzò una colletta. Conferma sostanzialmente, padre Giovanni, le parole dette nell’omelia, a commento della parabola della gramigna. «Sì, come negare che una parte del rock, specie quello duro, abbia contenuti satanici e pensate a ciò che succedeva negli anni Settanta. Mi sembrava fuori luogo invitare le mamme di portare i bambini ad Arezzo Wave. E quelle stesse mamme poi raccoglievano autografi per i loro figlioletti. Ero anche turbato che non si trovino sponsor per concerti di musica classica mentre i festival rock si fanno senza problemi, anche si  negli ultimi tempi Arezzo Wave si è addolcito. L’organizzatore Valenti? Non ricordo se l’ho citato, non ho nulla contro la persona, posso pure chiedergli scusa se ho detto qualcosa di troppo, lui fa il suo lavoro». Sdegnato Valenti. «Per correttezza ho telefonato in curia e non mi pare proprio che da parte della diocesi ci sia la minima condivisione di quanto dice Serrotti. Sono rattristato. Ho figli anch’io. Io sarei colui che diffonde il rock del diavolo, ma vogliamo scherzare»? «Con la chiesa  ho un bel rapporto di collaborazione, i gruppi rock li ho mandati a dormire dalle suore di Poti. Ricordo anche che in occasione della visita di Papa Ratzinger, ho dato il mio contributo all’allestimento del Prato, dove il pontefice ha parlato ai fedeli».