"Abbiamo lottato un'ora per salvarlo. Poi l'ho visto morire". Stia, l'infermiera racconta

Alessia Ciampelli è la prima soccorritrice 18 arrivata vicino a Stia, nella foresta dove è scomparso Giacomo Brancadoro. Quei minuti dell'angoscia

Alessia Ciampelli

Alessia Ciampelli

Arezzo, 23 giugno 2016 - «Era sotto tre tronchi pesantissimi: privo di coscienza, in arresto cardiaco». Alessia Ciampelli è infermiera del 118, ha 31 anni, otto dei quali vissuti da protagonista sulla trincea del soccorso. C'era lei in quella radura nella foresta.

«Siamo riusciti ad arrivare scon i fuoristrada, è un punto molto impervio». Giacomo Brancadoro è lì». «Insieme agli altri abbiamo sollevato gli ultimi ostacoli. Poi ci siamo dovuti spostare insieme al suo corpicino più in là».

Il rischio di essere nuovamente travolti. «Abbiamo subito caricato le piastre e iniziato con il defibrillatore». «Non riuscivamo a intubarlo, malgrado tutti i nostri sforzi. C’è voluto l’intervento decisivo dei medici del Pegaso».

L’elicottero già sorvola la radura: cala il verricello. Alessia non esalta se stessa: racconta un lavoro di squadra. Cita la Misericordia di Stia, la Forestale i carabinieri: chiunque si sia affacciato sulla montagna. «Adrenalina, massaggio cardiaco». Rivive quegli istanti uno a uno, fino alla resa. "L'ho visto morire". Intorno il volto terrorizzato degli amici di Giacomo. «Ma poi sono stati portati in una casa poco distante, per evitargli l’ultimo choc».

Choc che regna negli occhi degli accompagnatori. «Uno non riesce a darsi pace per non aver proibito ai ragazzi di salire su quella catasta di legna». A raccontarlo è Gian Paolo Ricci, presidente del Trekking Novate che ha portato quei ragazzi in Casentino. «La nostra attività è sospesa» c’è scritto nel sito. «Sono distrutto – racconta – ho dovuto anche avvertire i genitori».

«Era un bel bambino, sarà stato di 50 chili , corporatura media». Alessia se chiude glI occhi lo rivede ancora, sdraiato in quella radura. E d’istinto si lancerebbe di nuovo per riprovare a salvarlo».