{{IMG_SX}}Arezzo, 6 settembre 2008 - Si ferma così, senza un motivo preciso. Testardo come un mulo il buratto non si mette a roteare dopo il colpo di lancia, forte o debole che sia. È successo già altre volte, è successo anche due giorni fa a Carlo Farsetti che nella Giostra del 2003 se la vide brutta proprio per lo stesso motivo. Prese una botta tremenda, poi risalì a cavallo e proseguì la sua Giostra malconcio. Il nuovo blocco ha riportato a galla il problema: il buratto cinque anni dopo è ancora lo stesso e ogni tanto fa le bizze. Un meccanismo antico quello che sta dentro il busto grigio del re delle Indie. Forse addirittura risalente al dopoguerra e che adesso, nonostante la manutenzione attenta, comincia ad essere obsoleto. Ieri mattina i quattro capitani con altrettanti magistrati della Giostra si sono recati nell’azienda di infissi che ha in cura il simulacro. Insieme hanno 'visitato' il buratto e hanno diagnosticato molle troppo dure. Sono state allentate per le prove di ieri pomeriggio, le ultime in calendario fino alla grande sfida di domani. Chi ha visto l’interno del gigantesco simulacro parla di molle con tecniche rudimentali, ormai superate dal tempo.

 

La cura, ad ogni buon conto, sembra aver dato buoni frutti. Ieri i giostratori si dicevano soddisfatti della 'durezza' del loro avversario meccanico. Una soluzione-tampone, l’ennesima da cinque anni a questa parte ma il problema va risolto alla radice. I capitani sono concentrati sulle carriere di domenica, ma trapela evidente la volontà di non lasciar perdere la questione: tutti chiedono che il buratto sia rinnovato. Magari rivoluzionando il meccanismo che lo fa girare. Sulla stessa linea d’onda anche i giostratori che non ci stanno a rischiare di farsi davvero male per una carriera. Ma questo sarà un tema da affrontare del lungo inverno giostresco, adesso siamo già alla vigilia dell’edizione numero 116. Giostra dove non incombe solo l’incertezza del buratto ma anche quella del tempo. Le previsioni meteo parlano di possibili rovesci che però si dovrebbero concludere intorno alle 15, in tempo per far iniziare regolarmente la Giostra.

 


Ieri le prove dei titolari hanno dato gli ultimi spunti. Ordine delle carriere come quello di domenica. Ha iniziato Porta Crucifera con un bel 5 di Marco Cherici, seguito da un 4 a un soffio dal centro di Vannozzi, ha proseguito Porta del Foro con due bei 4 di Enrico Giusti e Gabriele Veneri, stesso risultato raggiunto al primo colpo di lancia da Stefano Cherici ed Enrico Vedovini che poi sono andati anche a bersaglio grosso. Ancora sulla linea orizzontale del 4 i primi tiri di Carlo Farsetti e Luca Veneri di Porta Santo Spirito. Tutti in forma, non c’è che dire. Tutti pronti a dar vita ad un’altra sfida di alto profilo come negli ultimi anni.

 

L’altra novità è rappresentata dal gommino che sta in cima alla lancia. Quello che per anni è stato considerato un particolare insignificante e su cui oggi si concentra invece particolare attenzione. Perché è dal 'timbro' più o meno ovale che lascia sul cartellone che si può decidere la sorte di una carriera. Domani le lance saranno dotate di un gommino più duro, che si deforma meno al colpo di lancia. Un aiuto per misurare meglio.