A un anno dal nubifragio, Anconella: ferita sempre aperta

La rabbia degli operatori del parco: "Siamo stati lasciati soli"

I danni del maltempo nella zona di Firenze Sud (foto Giuseppe Cabras / New Pressphoto)

I danni del maltempo nella zona di Firenze Sud (foto Giuseppe Cabras / New Pressphoto)

Firenze, 26 luglio 2016 - A un anno dal nubifragio che il 1° agosto 2015 mise in ginocchio Firenze (FOTO), all’Anconella si fanno ancora i conti con i danni. L’alberatura del parco, devastata dalla furia del vento e della grandine, pagò – insieme all’Albereta – il conto più alto, con l’abbattimento di oltre 150 tra pini, robinie e pioppi, quasi i 2/3 dell’intero verde del parco di Via di Villamagna.

Danni ingenti anche alle strutture – per lo più dedicate ai più piccoli – che oggi, ormai ripristinate, faticano a ripartire non tanto per causa dei segni lasciati dal tornado quanto per i riflessi pratici da questo tracciati. Primo tra tutti, l’ombreggiatura, praticamente un ricordo. "Con il caldo di questi giorni, i genitori non portano i bambini a giocare qui – dice Salvatore Pizzo, gestore dell’area gonfiabili – e per noi questo è un danno enorme".

Da un anno all’altro, "gli utili sono dimezzati – spiega – e facciamo un’enorme fatica a ripartire". Gli alberelli che il Comune ha provveduto a ripiantare nel corso dell’inverno, naturalmente, saranno in grado di creare ombra tra almeno 15 anni, ma non è soltanto la ferocia del solleone l’unica spina nel fianco degli operatori del parco. "Ci aspettano un aiuto che non è arrivato" dice Luca Longo, responsabile di Cambiamusica Firenze, programma di attività che porta avanti nel parco dal 2007. "Abbiamo riparato da soli ai danni alle strutture, ma manca la sorveglianza necessaria a proteggerle". Furti, tanto nei locali del Barchetto quanto nell’adiacente deposito di proprietà di Publiaqua, dove per aprire il cancello basta far scorrere un paletto d’acciaio. "Hanno rubato tutto – computer, macchinari – e pure indisturbati". Rubato anche un gonfiabile del valore di 4mila euro di Pizzo, la cui attività è uscita decapitata dal nubifragio. "Non soltanto nessuno ci ha dato un euro per i danni subiti, ma siamo anche sotto tiro di chiunque voglia entrare".

Il boccone che più fatica ad andare giù, in realtà, è proprio quello dei rimborsi. Richiesti e attesi per un anno, non sono mai arrivati. "Ho scritto al Comune, alla Regione, al Ministero dei Beni Culturali. Niente. Non ce li aspettiamo più, ma almeno vorremmo essere esentati dal pagare il suolo pubblico per almeno un anno". Uno sgravio al posto di un rimborso: scambio impossibile, non essendo quest’ultimo, tra l’altro, erogabile. Il censimento dei danni, operato dal Comune all’indomani della dichiarazione dello stato di emergenza regionale, parlava chiaro: "La stima delle perdite non dà diritto automatico all’erogazione di contributi". In attesa che la Regione si pronunci in merito a eventuali risarcimenti, all’Anconella lunedì 1° agosto a partiore dalle 16.30 "si ricorda" il nubifragio con una giornata di attività per bambini che si concluderà con un concerto. Tutti colori che sono stati colpiti, commercianti e residenti, sono invitati a fare il punto.